Maturare nelle difficoltà. Acquisire consapevolezza dei propri mezzi. Paradossalmente una stagione iniziata col freno a mano tirato per l’Alessandria si è rivelata la più redditizia a livello personale per Manuel Fischnaller. 12 gol finora per l’attaccante altoatesino arrivato in grigio nel 2015 e reduce da una tripletta contro la Carrarese. Lui che da piccolo praticava diversi sport oltre al calcio come lo sci e l’atletica. E se lo sci rappresenta un must per un bolzanino doc come Manuel - “Mi piace molto lo sci anche se non lo pratico da quando ho dieci anni perché, essendo un professionista, sciare è pericoloso: rischierei infortuni seri. Adoro anche il Biathlon. Ho seguito tantissimo le Olimpiadi invernali visto che c’erano molti altoatesini impegnati con la nazionale” -, la scelta dell’atletica è motivata da Mamma Waltraud, ex giavellottista di livello nazionale. Attenzione però: ‘Fisch’ ora ha anche un’altra passione: il golf. “Da 2 anni ho iniziato anche a giocare a golf. Quando sono libero, ne approfitto e mi diletto. Mi piace perché mi dà la possibilità di stare a contatto con la natura”.
Ma questa è un’altra storia. Per il golf ci sarà tempo. Perché per lui, nonostante sia uno sportivo a 360°, il calcio è sempre stato alla prima posizione. Un amore trasmessogli prima da papà Alfred e poi dal fratello Hannes, che “seguivo agli allenamenti fino a quando ho iniziato a giocare anche io”. Cercando di emulare le gesta di “Fernando Torres, il mio idolo di sempre: mi sono innamorato di lui ai tempi del Liverpool e lo seguo tuttora”.
Fino ad arrivare a vestire la maglia della Juventus nel 2010. “La prima volta con la prima squadra fu incredibile. La mattina ricevetti una telefonata da Ciro Ferrara, che al tempo allenava la Juve, il quale mi disse che Del Piero era bloccato dall’influenza e che dovevo sostituirlo io in allenamento”. Quasi da non crederci. “Ferrara mi presentò alla squadra ma incespicò un attimo al momento di pronunciare il mio cognome e infatti mi chiese la pronuncia esatta – ride il classe ’91 dell’Alessandria raccontando l’aneddoto in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com -. Ricordo anche Chiellini in quell’occasione: si tolse la maschera di carbonio che indossava per uno dei suoi innumerevoli infortuni al naso e, porgendomi la mano, mi disse: ‘Piacere, Giorgio’”.
E pensare che ‘Fisch’ è sempre stato tifoso rossonero. “Un’altra emozione incredibile è stata giocare con l’Alessandria a San Siro contro il Milan nella semifinale di Tim Cup di due anni fa. A fine primo tempo scambiai la maglia con De Sciglio: giocavamo sulla stessa fascia e lo conosco dai tempi delle Nazionali giovanili”. Fino a qualche anno fa infatti anche il talento di Fischnaller sembrava essere uno di quelli in rampa di lancio, salvo poi rallentare un po’. Ora però “mi sento maturato tanto. La B è un campionato che ho già fatto e in cui sicuramente vorrei tornare. Gli ultimi due anni non sono andati benissimo ma a 26 anni ambisco a poter migliorare e tornare in B”.
Il sogno sarebbe quello di “farlo con i grigi dopo aver vinto la Serie C. In questi ultimi mesi finalmente abbiamo ingranato e sta andando tutto bene. Abbiamo fatto vedere che siamo forti: la classifica dell’andata non rispecchiava affatto il nostro valore. Ora abbiamo leggerezza mentale e ci divertiamo di più. Siamo sereni e tranquilli, ma anche prima lo eravamo. Eravamo consapevoli che da un momento all’altro saremmo venuti fuori”. Il gruppo dopotutto c’è sempre stato. “Abbiamo uno spogliatoio davvero allegro con tanti bravi ragazzi che si frequentano anche fuori dal campo. Il più matto è Nicco invece la vittima preferita e colui che rosica più di tutti è Vannucchi! Starà rosicando anche leggendo queste righe”, continua Fisch ridendo.
Insomma, tutt’altra musica al Moccagatta rispetto all’andata. “Non so cos’era andato storto. Con Stellini avevamo feeling ed era molto preparato ma non facevamo punti. Marcolini poi non ha stravolto la squadra ma abbiamo iniziato a vincere e anche con un pizzico di fortuna abbiamo ottenuto grandi risultati. Personalmente sono soddisfatto ma l’importante è che l’Alessandria continui così”. Non senza qualche rammarico: “Con pochi punti in più avremmo lottato per vincere il campionato. Ormai invece arrivare primi credo sia impossibile perché ci sono troppi punti di differenza”.
Nel frattempo, l’Alessandria si è addirittura qualificata per la finale di Coppa Italia di Serie C contro la Viterbese. E chissà che gli obiettivi sfumati un anno fa si possano realizzare in un finale di stagione ancora tutto da scrivere, passando dalla porta secondaria. Zitti, zitti… “L’obiettivo è quello. La scorsa stagione è successo qualcosa di inspiegabile: non sappiamo ancora come abbiamo fatto a perdere il campionato così. In questo momento il nostro obiettivo è vincere la Coppa Italia di Serie C, traguardo che può semplificarci la vita in vista dei playoff. Poi, logico, è sempre bello vincere. Infine ai playoff si vedrà, rappresentano un campionato a parte”. Di certo quest’Alessandria sarà una mina vagante che nessuno si augurerà di incontrare. Rivoluzionata in toto, la squadra di Marcolini: dalle difficoltà iniziali al magic moment attuale. con un Fischnaller nella sua stagione migliore di sempre in maglia grigia, pronto alla discesa libera verso un traguardo chiamato Serie B.