Chiamatelo Griezfrance. Neologismi d’oltralpe più appropriati che mai. Perché Antoine, contro l'Irlanda, l'ha decisa quasi da solo. Un gioco da ragazzi per le petit diable, specie dopo i 32 sigilli messi a segno con l'Atletico. Doppietta facile facile oggi. Proprio lì, a Lione. Chiamasi caso, forse destino. Perché tanti anni fa, sempre a Lione, Griezmann venne scartato perché “troppo basso”. Nessuno lo voleva, ai provini era il classico "grazie, le faremo sapere". E lui piangeva. Stavolta è gioia pura, come il suo talento. "Griez" rialza la Francia con un colpo di testa in mezzo all’area. Destino, sì. Griezfrance.
Anche se, per Deschamps, non è stato tutto rose e fiori: pronti, via e la Francia è già in svantaggio. Brady su rigore illude gli irlandesi. Testa bassa allora, il pubblico di casa ad incitare. "Allez, allez, allez". Attacchi continui, è un assedio a tinte bleus. Ma Randolph fa un paio di miracoli e tiene a galla la partita. Pogba dà spettacolo però, qualche numero dei suoi. Ma tant'è, 45’ di nulla per i Bleus. E l’Irlanda pregusta la rivincita dopo la mano di Henry del 2009. La ruota gira, lo sappiamo. Ma stavolta no: il film è di quelli con l'esito già scritto. Griezmann, colpo di testa e gol. 1-1. Poi la rasoiata col macino e il decimo gol in Nazionale. Stacco, titoli di coda. 2-1. E quarti di finale conquistati.