Un nuovo Milan con ambizioni da grande e la voglia di tornare in cima alle classifiche in tempi brevi, in Italia e in Europa. E’ questo l’obiettivo del presidente rossonero Paolo Scaroni, che dopo i cambiamenti societari estivi lavora con la nuova dirigenza al futuro del club. Alle pagine de La Gazzetta dello Sport, il numero uno rossonero ha rilasciato una lunga intervista in cui si è concentrato sul presente e sul futuro del Milan.
“Sono molto fortunato - inizia dicendo Scaroni - per un milanista fare il Presidente del Milan non è mica male. Sarà ancora più divertente quando avremo un amministratore delegato, perché io lo sono di complemento. In realtà sono impegnatissimo, ma serve qualcuno che lo faccia come lavoro fisso. Sono entrato nel Consiglio d’Amministrazione su segnalazione di Elliott e già all’epoca mi fu detto che se loro fossero mai diventati proprietari del Milan, avrebbero potuto pensare a me come Presidente. Io diedi la mia disponibilità, anche se all’epoca era difficile pensare che sarebbe potuto capitare davvero”.
Uno sguardo anche al passato: “Per me il comportamento di Mister Li è inspiegabile: un signore che fa un piano e non rispetta il suo stesso piano”. Poi Scaroni si proietta al futuro: “Non abbiamo fretta, e soprattutto non voglio metterla a Elliott. Non esiste una deadline, diciamo che entro qualche settimana il problema sarà risolto. E’ una scelta che non va fatta sotto pressione. Dovrà essere una figura con una fortissima connotazione commerciale. Per quanto riguarda Gazidis, si tratta di un soggetto che ha già un datore di lavoro e non è bello parlarne”.
A Elliott interessa che il Milan torni a essere quel Milan che ha fatto innamorare 400 milioni di persone in tutto il mondo, continua a spiegare il presidente rossonero: “La dirigenza ha un disegno a 3-5 anni. In termini economici invece non possiamo dimenticare che il Milan fatturava 200-210 milioni nel 2003 e oggi siamo ancora alla stessa cifra. Nel frattempo Real Madrid, Manchester United e Manchester City sono aumentati di quattro volte. Soldi e risultati sportivi devono avanzare insieme. In termini sportivi abbiamo fatto un grande passo avanti portando al Milan Leonardo e Paolo Maldini, che sono persone di qualità, espertissime, grandi amanti e conoscitori del club”.
E ancora: “Senza conti e facce diverse, in Europa non saremmo andati. Ora occorre aumentare i ricavi. Bisogna schiodare il Milan da quei 210 milioni ma è una cosa per cui occorrono anni, non mesi. Su questo terreno il Milan ha fatto molto poco negli ultimi anni. Prendiamo la Juventus: ieri in Lega Calcio guardavo quel tabellone con i sette Scudetti consecutivi e fra me e me riflettevo sul fatto che oggi lo Scudetto vale un pochino di meno rispetto a 15-20 anni fa. Vincere il campionato è bellissimo, ma il mondo del calcio è diventato quello della Champions League. E per noi quello che conta è tornarci, ma vorrei sottolineare che non è una previsione inserita nel piano con cui ci siamo presentati alla UEFA”.
Quando rivedremo il Milan tra le prime otto d’Europa? “Non ci siamo dati una tempistica. Ma è un obiettivo all’interno del piano di Elliott, quindi i 3-5 anni di cui abbiamo già parlato. Berlusconi? Con il Monza ora si divertirà da matti”. E ancora, sulla vecchia dirigenza: “Yonghong Li? Non ci ho capito un accidente, ma io penso a cosa deve fare il Milan nei prossimi due anni, non a Mister Li. A non funzionare, di quel Milan, è stato il continuo tira e molla sui soldi”.
Adesso si guarda avanti: “Gattuso ha tutta la fiducia della società, e in particolare di Leonardo e Maldini. Una fiducia che poggia su una base solida: a parlare per lui sono i risultati. Noi abbiamo garantito una società e una squadra solida: con questo binomio possiamo ottenere qualunque obiettivo”, ha concluso Scaroni.