"Mi definiscono cattivo per il mio aspetto. Però è vero che in campo mi trasformo". Inizia così una lunga intervista di Gianluca Scamacca a Sportweek. L'attaccante del Genoa domani sfiderà il Milan che non avrà a disposizione Ibrahimovic, il suo idolo: "Ibra per me è un'icona - spiega - Vederlo fare certe cose alla sua età, forse con più determinazione di prima, il suo caricarsi la squadra sulle spalle mi affascina e stimola tantissimo. Penso: se lo fa lui, perché non posso farlo io?".
"Di Ibra vorrei la spavalderia - prosegue Scamacca - di Lukaku la velocità, di Haaland la mentalità, di Ronaldo la costanza, di Dzeko l'eleganza, di Lewandowski il cinismo e di Suarez la rabbia".
Il nome di Scamacca è al centro del mercato in vista della prossima estate, ma per l'attaccante non sono motivo di distrazione: "Le voci di mercato sono uno stimolo. Gioco in A, il sogno di sempre: vedo solo cose belle. I problemi sono altri e io lo so bene. Quest'anno voglio salvare il Genoa, lasciare un segno, anche se non è detto che vada via".
"Sto crescendo come uomo e giocatore"
Scamacca ha parlato anche del rapporto con Ballardini: "Quando a dicembre Ballardini è arrivato abbiamo cambiato sistema di allenamenti e di gioco. Ho faticato un po' ad adattarmi. Adesso, se guardo me stesso in campo, mi accorgo di giocare in maniera diversa rispetto al passato ed è merito dell'allenatore. Sto più dentro alla partita, mi muovo meglio. Il mister mi chiede di correre avanti e indietro, di aiutare la squadra. Sento che sto crescendo come uomo e come giocatore".
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