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Data: 07/12/2016 -

Savoldi: "Belotti? Avevo previsto tutto e qualcuno in Spagna potrebbe veramente offrire cento milioni"

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Cento milioni per Belotti: chi si spingerà a tanto? Se qualcuno sarà veramente disposto a pagare questa cifra il "Gallo" diventerà il giocatore italiano più pagato di tutti i tempi. Il primo a iniziare la "saga" fu Beppe Savoldi, che sulle pagine di Tuttosport dichiara di non essere mai stato condizionato dalla cifra spesa per lui:

"Io non mi posi mai il problema di valere oltre un miliardo. Peraltro con quei soldi di fatto io non c’entravo molto. Diciamo che dopo il trasferimento sentivo maggior responsabilità nei confronti della tifoseria e del Napoli Calcio. C’era molto rispetto da parte dei colleghi, nessuno si è mai azzardato a fare nemmeno una battuta. La valutazione non era realistica. Io ho sempre detto che mi pareva eccessiva, ma a volte la legge della domanda e dell’offerta porta a queste conclusioni. Passando dal Bologna al Napoli vidi il mio stipendio salire ma non ero bravo a fare i miei interessi, per cui quando ascoltai la proposta migliorativa dei partenopei accettai subito, senza nessun tipo di trattativa. Non ero il tipo che faceva calcoli e poi ero contento del fatto che andavo in una situazione migliorativa dal punto di vista calcistico: passavo dal Bologna che viaggiava a metà classifica, al Napoli che puntava lo scudetto".

Belotti? Savoldi aveva previsto tutto: "Non lo conosco personalmente. Però io su di lui mi sono espresso due anni fa, quando non era ancora esploso al Palermo. Mi ero incuriosito per il fatto che fosse compaesano e rimasi colpito dalla sua fame, dalla sua voglia di calcio e fare gol. Mi piace nel fatto che è un centravanti completo, quindi un attaccante moderno. Non eccelle in una qualità perché sa fare tutto bene: tanto movimento, segna molto, tira con due piedi, è bravo di testa, tiene palla e sa far salire la squadra, manda in rete i compagni e poi non è stra-egoista, solo il giusto come deve esserlo un centravanti. E poi è modesto, umile. Lo so anche se non lo conosco di persona: ha scelto il soprannome che gli ricorda un suo amico e pure Salvioni, che è stato un suo allenatore, mi ha detto che da ragazzo era uno con la testa sul collo".

Cento milioni, qualcuno può offrire tanto? "Io penso proprio di sì. Se continua così, arriveranno offerte. Il Toro non a caso si è cautelato, sa che il ragazzo può diventare fortissimo. E’ giovane. Forse il campionato da cui potrebbe arrivare la proposta potrebbe essere quello spagnolo, che è più simile come gioco al nostro. Ora è già a quota dieci, può tranquillamente raddoppiare. Comunque molto dipenderà anche da come andrà il Toro, che non è Belotti dipendente. Bisognerà vedere quanto riuscirà a supportarlo. Chi mi ricorda? So che magari non farà piacere ai tifosi granata ma il suo modo di muoversi a me fa tornare in mente Anastasi, anche se ora è più facile segnare rispetto a un tempo. Ai miei tempi, i marcatori ti menavano e marcavano a uomo, mica a zona. Ora gli attaccanti sono molto più tutelati".

Sul derby: "Il Torino dovrà giocare al massimo per cercare di avere ragione di una Juventus che sta attraversando un momento di flessione. Alcuni suoi giocatori stanno pagando fatiche passate, come gli Europei, anche tra i difensori. Però nella Juve ci sono sempre giocatori che magari con un guizzo possono far vincere la partita". In chiusura d'intervista ci sono suggerimenti per ilGallo? Andrea non ne ha bisogno: "Nessuno, perché so che è una bravissima persona, nemmeno questa cifra riuscirà a condizionarlo e cambiarlo. E’ più “forte” dei 100 milioni".



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