Il flop Mondiale non è stato di certo ancora digerito. Da nessuno. E nemmeno dal proprietario del Sassuolo Giorgio Squinzi che anzi, non lesina critiche. “Vanno bene la sentenza Bosman e le leggi comunitarie. Però si può pensare a qualcosa per limitare gli stranieri e incentivare l’utilizzo degli italiani. E la cosa paradossale della vicenda è che avevamo in campo più italiani di tutte le altre squadre, ma i nostri giocatori sono stati praticamente ignorati dalla Nazionale”, ha dichiarato proprio Squinzi intervistato dalla Gazzetta dello Sport. “Non ho condiviso la scelta di Ventura sin dall’inizio, l’ho sempre considerato inadeguato per ricoprire un ruolo così importante. I fatti alla fine hanno dato ragione, a me e a tanti altri”. E almeno… “Dopo un risultato del genere, le dimissioni sarebbero state apprezzate e dovute”. Per quanto riguarda Tavecchio: “Non mi sentivo e non mi sento rappresentato da lui: ha ragione Malagò, doveva lasciare. Credo che il nostro calcio possa esprimere personaggi di livello più alto”. Una soluzione potrebbe e dovrebbe arrivare dai vivai: “Sui vivai andrebbe investito il 10% del fatturato, non degli utili. I giovani bravi ci sono, ma non li facciamo giocare, si demoralizzano e qualcuno si perde per strada”. L’intervista integrale su La Gazzetta dello Sport.
Data: 17/11/2017 -