Quando il calcio incontra il mercato. Riflettori su Matteo Politano dopo Sassuolo-Napoli. Perché il primo gol della gara, quello dell'iniziale vantaggio neroverde, l'ha segnato il giocatore che oggi pomeriggio avrebbe potuto giocarla con l'altra maglia. Tu chiamale se vuoi 'sliding doors'. Tutto al condizionale, col 'se' davanti, quello da mettere quando la porta di un trasferimento alla fine non si è aperta.
In gol al minuto 22. Già, quel 22 che 'letto' nella Smorfia è 'o pazzo. Un po' come il calciomercato e quelle sue dinamiche per cui 'finché non ci sono le firme non si può mai dire è fatta'. Dal 31 gennaio al 31 marzo. Due mesi, due classifiche. Allora Napoli a +1 sulla Juventus, adesso bianconeri a +4 sugli azzurri. Dai 10 minuti che hanno fatto sfumare quell'affare che sembrava fatto (accordo da 28 milioni di euro più 1 per il cartellino del giocatore) ai 22 bastati a Politano per aprire le marcature oggi. Dalla firma mancata alla firma del giocatore neroverde su una partita che alla fine fa conquistare un solo punti a Sarri e ai suoi. '1', l'Italia. E quel tricolore che dopo un pareggio "che dà fastidio", e la vittoria della Juve allo Stadium contro il Milan, si allontana di nuovo.
Nei 90 minuti di oggi al Mapei c'è il calcio e c'è il mercato. Probabilmente anche una salvezza e uno scudetto, ma come ai due poli di una pila. Opposti. Deciso tutto in gran parte proprio da Politano, tra il presente neroverde, quel passato recente - con un Napoli solo sfiorato - e quello un po' più remoto, con i dubbi sulla sua 'stazza' quando era solo un ragazzino che correva sui campetti del Selva Candida. Allora l'intuizione (felice) era stata di Bruno Conti e da lì l'inizio della trafila nelle giovanili della Roma; e l'idolo del 'folletto' Politano? Maradona. Chi lo conosceva e lo guardava allora non ha mai avuto dubbi: "Cercava di imitarlo in tutto". Riecco Napoli. Tra ciò che era, ciò che è adesso e cosa poteva essere. In mezzo, un Sassuolo-Napoli che Politano avrebbe potuto giocare con un'altra maglia e che invece ha aperto con quella che alla fine non ha lasciato. Per arrivare a giocare e segnare in una partita di calcio... e di mercato.