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Data: 19/03/2017 -

Sassuolo, Di Francesco: "Allenare la Roma sarebbe un grande onore, ma hanno già un grande come Spalletti..."

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Era il 2001 e la Roma vinceva il suo ultimo scudetto. In campo, nello squadrone di Fabio Capello, trovava spesso spazio anche Eusebio Di Francesco, che Roma non l'ha mai dimenticata. Oggi ci sarà Roma-Sassuolo e per Di Francesco parte il solito tormentone: sarà lui l'allenatore dei giallorossi la prossima stagione?

Tra le opzioni ipotizzabili per il futuro c'è infatti proprio la Roma: "Con i dirigenti ho questo accordo, che prevede anche una clausola rescissoria. A prescindere da questo troveremo una soluzione condivisa. Se dovesse succedere, se dovessi ricevere un’offerta, se ci fossero le condizioni giuste per tutti, me compreso, potrei prenderla in considerazione. Io so di vivere oggi in un ambiente dove l’obiettivo è far crescere i giovani, dove ci sono programmi ben precisi. Il fatto di essere accostato alla Roma personalmente è un onore, ma oggi c’è un grande allenatore che secondo me si dovrebbero tenere stretto. So bene come lavora Luciano e lo stimo molto".

Il futuro di Spalletti è tutt'altro che certo: "Non sono nella testa del mister, non posso entrare in questa vicenda ed esprimere un’opinione. Il proseguimento di un rapporto dipende da tante teste, cambiare fa parte del calcio, non è la prima volta e non sarà l’ultima. Totti-Spalletti? Faccio fatica a giudicare e non mi vorrei esporre. Io ho imparato come si gestiscono le situazioni da allenatore. Francesco ha fatto una grandissima carriera, ma quello che giudica le sue condizioni e fa le scelte è l’allenatore e solo lui sa quali sono le motivazioni. Dico questo con l’affetto che mi lega a Totti e a Spalletti, una persona che ricordo con piacere".

Obiettivi: "Continuare a imparare è fondamentale e non si smette mai. Chi si sente arrivato commette un grande errore. Per arrivare ad allenare a certi livelli ho fatto un percorso, ho anche commesso alcuni errori da giovane, ma hanno costituito una grande scuola per la mia formazione. Io non mi sento assolutamente arrivato, ho l’ambizione di migliorare ancora. Possono cambiare i moduli, i metodi per arrivare ai risultati, ma la mia idea di calcio sarà sempre quella di una squadra propositiva e aggressiva. Faccio questo lavoro per poter raggiungere un grande club. Posso ambire ad arrivare in una grande squadra, anche se oggi ho la serenità di vivere in un ambiente dove sto bene, che mi piace. Non ho paura di affrontare qualcosa di più importante. L’ho fatto anche da calciatore".

Giocatore più apprezzato della Roma? "A me piace tantissimo Nainggolan. E’ la mina vagante, ritengo che sia l’arma in più della Roma. Totti? Lo abbraccerò prima e dopo la partita. Dopo che ci ho parlato ve lo dico. E’ fondamentale la sua volontà".



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