Con il pareggio contro il Frosinone il Sassuolo ha raggiunto quota 42 punti in classifica. Che, a tre giornate dalla fine, significa matematica salvezza: "Un traguardo importante, che ci permette di programmare da subito il futuro - ha commentato De Zerbi a Sky Sport - è stato un campionato molto difficile, soprattutto negli ultimi mesi perché è tanto competitivo in basso. L'Empoli per esempio non ha ancora mollato e darà da filo da torcere a tutti".
Una stagione a tratti esaltante, mai in discussione. Anche se i momenti di difficoltà non sono mancati: "Fra febbraio e marzo abbiamo raccolto qualche risultato non bello, sennò avremmo potuto salvarci già da molte settimane - ha continuato l'allenatore neroverde - c'è un po' di rimpianto per quello che avremmo potuto meritare e non ci siamo presi. Ma per quanto riguarda impegno e volontà no, non c'è niente da recriminare".
A penalizzare un po' la squadra anche qualche evento extra campo: "A gennaio la perdita di Boateng è stata importante - ha spiegato De Zerbi - eravamo a quattro punti dall'Europa League e a sei dalla Champions. Probabilmnente non siamo pronti per l'Europa, non lo è nemmeno la Samp per esempio, che è tre anni che lavora per questo. Per noi era il primo, l'estate scorsa abbiamo cambiato tanto, la squadra è molto giovane. Se dovessimo trattenere i migliori andando a rifinire la rosa, allora sicuramente cresceremo".
Allora chiosa sul futuro: "Il Sassuolo è una società di prima fascia, è ambziosa e seria. Sto bene qua, la squadra mi ha dato soddisfazioni e sono oroglioso di essere l'allenatore del Sassuolo. L'ambizione è alta, poi a volte bisogna fare i conti con la realtà. Quest'anno il campionato ha detto che nove squadre, dalla Juve alla Samp , ne avevano più di noi. Per diminuire il gap bisogna lavorare più degli altri".
Poi sui singoli: "Sensi lo abbiamo spostato perché volevamo migliorare la fase di non possesso. Avere un trequartista e due punte ci permetteva di alzare il baricentro di venti metri. Locatelli mi piacerebbe averlo l'anno prossimo, è pronto per esplodere. Lo abbiamo voluto fortemente, crediamo in lui. L'anno prossimo si può consacrare".
De Zerbi poi dice la sua sulla situazione del calcio europeo e sul ruolo dell'allenatore: "Dico sempre che i calciatori più si alza il livello e più fanno la differenza e spostano le partite. Per gli allenatori è tutto giusto e tutto sbagliato. Non c'è unica idea unica, l'importante è avere chiaro ciò che si vuole trasmettere. Portarlo avanti con coerenza senza farsi condizionare dal risultato. Allegri non ha mai vinto la Champions? Ma ha perso due finali, vuol dire che non è un perdente in campo europeo. Stesso discorso per Guardiola e Klopp".
Il Sassuolo incontrerà Torino, Roma e Atalanta nelle ultime tre giornate. Sarà dunque arbitro della Champions: "Cercheremo di fare risultato su tutte, ce lo impone la nostra diginità. le regole bisogne rispettarle - ha rassicurato De Zerbi - non andremo in vacanza. E poi vogliamo arrivare decimi, che per noi varrebbe tantissimo, sarebbe il miglior piazzamento possible in un campionato così competittvo".
Conclusione sul futuro del calcio italiano: "Io non sono per i giovani e nemmeno per gli anziani, ma per quelli capaci. Mancini sta facendo un capolavoro, in pochissimo tempo ha stravolto la Nazionale. Prima nel guardare gli azzurri cambiavi canale, adesso la partita la osservi con gusto. Ha aggiunto qualità. Gasperini? Se non è il primo allenatore italiano poco ci manca".