Soltanto 4 punti in classifica e un avvio di stagione difficile, quello del Sassuolo. E la pesante sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio ha fatto suonare più di un campanello d'allarme. La sosta è arrivata in un momento propizio, per permettere di riordinare le idee e allontanare i pensieri negativi: parola di Paolo Cannavaro, che è stato intervistato dal Corriere dello Sport: "La sosta può aiutare a smaltire i cattivi pensieri. Siamo una
squadra forte e con tanta qualità, lo sappiamo. Tra quelle nella zona bassa
della classifica il Sassuolo è quella che, guardando la rosa, c’entra
meno. La batosta contro la Lazio? Ci sveglierà. Quando accadono queste cose la responsabilità è innanzitutto dei giocatori più esperti, come me". Una giustificazione di questo difficile avvio può essere il cambio di allenatore e il conseguente cambio di modulo: "Elementi che richiedono tempo, ma adesso non ne abbiamo più. Dalla prossima partita è 'vita o morte', dobbiamo fare punti. Il rapporto con Bucchi? Ottimo, lui è sempre pronto al dialogo, trasmette emozioni. Per ora il più grande dispiacere è non avergli dato le gioie che merita: lui però è positivo e ci sprona, come la società e i tifosi. Anche se il rischio di un po' di sfiducia in noi giocatori, dopo questi risultati, c'è".
Dal Sassuolo al Napoli, lì dove Cannavaro ha un pezzo di cuore. Inevitabile partire da quella domanda: "Scudetto? La squadra ci crede realmente e lo trasmette anche a chi è al di fuori. L'antagonista è altrettanto forte, dipende da entrambe. La scaramanzia mi porterebbe a dire 'no', ma è arrivato il momento di non nascondersi. E anche la città ci spera: questo è l'apice nella storia recente con De Laurentiis. La squadra è forte, Sarri insegna calcio, Mertens è tra i migliori centravanti al mondo e a Napoli ha imparato la furbizia. Quando Di Francesco è andato via gli ho augurato di vincerle tutte, tranne che contro Napoli e Sassuolo. Sta facendo molto bene, ma chi lo conosce sa che la Roma potrà fare anche megli. Va seguito". Infine, Cannavaro lancia la candidatura per un suo compagno in Nazionale: "Acerbi, è impossibile che non sia in azzurro. Per quello che ha fatto nell'ultimo anno e mezzo lo meriterebbe senza dubbio".