“Sono orgoglioso di quello che ho fatto come persona nella mia carriera. Vengo dal nulla, tutto quello che ho l’ho conquistato da solo”. Giovanni Martusciello ha tante storie da raccontare. Ma la frase che colpisce di più, sentendolo parlare, è certamente questa. Perché chi non ha sognato di avere una favola come Martusciello? Partito da Lacco Ameno, piccola frazione dell’isola d’Ischia, e ritrovatosi ad allenare l’Empoli in Serie A. Sudando, lottando giorno dopo giorno nel mondo del calcio con impegno e dedizioni. Chi lo conosce meglio racconta che da piccolo non aveva neanche un così grande talento. Ma aveva fame, aveva voglia di arrivare. La stessa che lo ha portato a giocare e ad allenare in Serie A. Partendo dal nulla, come piace dire a lui.
Ma ovunque vada, Martusciello, non fa altro che ricevere domande su Maurizio Sarri. Anche nella sua Ischia, dove ieri è tornato per partecipare ad un evento organizzato da Nicola Mora ed Emanuele Calaiò. Per lui Sarri “è stata una figura molto importante – racconta Martusciello a GianlucaDiMarzio.com - E’ una persona eccellente, di una capacità e di una qualità impressionanti. Lo dico senza peli sulla lingua, conosco tutto di lui così come lui conosce tutto di me. Ed ho appreso i suoi principi, le sue nozioni. Per cui parlare di Sarri è per me come parlare di mio fratello maggiore”. Dell’allenatore del Napoli si raccontano tante storie. Si parla di un Sarri scaramantico, di un Sarri che ha una cura maniacale dei dettagli. A Martusciello piace parlare dei suoi modi e delle sue capacità in campo, quelle che gli hanno permesso di far esplodere tanti calciatori importanti. “Tre anni sono tanti, potrei raccontare mille storie e non basterebbe una giornata. L’aspetto maniacale lo si vedeva dal come ti comunicava determinate cose. L’aneddoto che ricordo con molto piacere è su Hysaj, che era un ragazzo della Primavera. Noi avevamo delle esigenze e lui scelse proprio Hysaj, nonostante tutti gli addetti ai lavori del settore giovanile fossero contrari a questa cosa. Lui disse ‘per me è il più forte di tutti’. Una cosa è dirlo, un’altra e farlo. Lui fu di parola, a Lanciano lo fece giocare titolare e da lì è esploso Hysaj. Era uno spasso, il modo con cui agiva e comunicava con noi collaboratori era molto simpatico, simile al napoletano. Ed è uno dei motivi per cui ha conquistato Napoli, per i suoi modi semplici”. E nel prossimo campionato si affronteranno da avversari, Martusciello spera con un esito diverso rispetto all’ultimo confronto: “Napoli-Empoli c’è stato anche quest’anno ed abbiamo preso cinque gol. La prossima volta spero di prenderne solo due”.
Da un allenatore all’altro. Dopo Sarri, Giampaolo. Martusciello lo ha accompagnato sulla panchina dell’Empoli, rappresentando la continuità tra le due gestioni. Ed ora Giampaolo sembra pronto a spiccare il volo verso Milano: “Assolutamente sì, ha tutte le carte in regola per allenare i rossoneri. Se poi al Milan alla prima difficoltà viene mandato via, anche Giampaolo fallisce. Mi ha detto che degli approcci ci sono stati, però ancora non si è concretizzato nulla”. Giampaolo che, qualora dovesse andare al Milan, troverebbe Lapadula. “E’ un calciatore straordinario – prosegue Martusciello – Poi è chiaro che giocare in Serie B è una cosa, farlo al Milan ne è un’altra”.
Dopo anni di settore giovanile e di collaboratore in prima squadra, per Martusciello si sono aperte le porte della Serie A. Quest’anno avrà il compito di proseguire quanto di buono fatto da Sarri e Giampaolo, nonostante alcune cessioni eccellenti. “E’ la politica societaria dell’Empoli da 15 anni. Ogni estate ci sono delle cessioni, almeno due o tre importanti. E c’è la sfida di rimettere dentro giocatori, persone ed uomini che, anche se con caratteristiche diverse, riescano a mettere dentro il 100% soprattutto dal punto di vista delle motivazioni. A volte ti va bene, come quest’anno, altre ti può andare non benissimo. E, a quel punto, da altre parte si parla di sconfitte mentre ad Empoli è solo una tappa di un percorso”. Volete sapere su chi scommettere per il fantacalcio nella prossima stagione? “Intanto bisogna far la squadra – prosegue Martusciello - fin quando non ho una rosa completa non posso rispondere. Di sicuro qualche ragazzo c’è. Abbiamo un talento, che è Assane Dioussè, che ha bisogno di maturare sotto alcuni aspetti ma è un calciatore dal sicuro avvenire”.
Tra i tanti talenti cresciuti ad Empoli in questi anni c’è sicuramente Riccardo Saponara, anche lui pronto per una nuova esperienza importante. “E’ un ragazzo di qualità tecniche e fisicità, che però ha bisogno dei suoi tempi per inserirsi in contesti nuovi. Lo è stato a livello giovanile, in prima squadra e lo sarà anche in un’altra società. Se succede quello che è successo al Milan sicuro non esploderà. Ha bisogno dei suoi tempi, se ci sono le condizioni giuste è un calciatore straordinario”. Chi la sua strada l’ha già presa è Lorenzo Tonelli, che ha raggiunto proprio il maestro Sarri al Napoli. E Martusciello, ad Empoli, è stato uno di quelli che ha seguito da vicino il nuovo difensore azzurro. “Tonelli lo seguo da dieci anni, abbiamo avuto lo stesso percorso. E’ cresciuto moltissimo, è un ragazzo straordinario per abnegazione e professionalità. Ha grande esplosività, può stare benissimo nel contesto Napoli. Poi se diventerà come Koulibaly lo vedremo. E’ cresciuto e si è messo in luce con i principi di Sarri, poi è chiaro che Napoli è una piazza diversa”. Cessioni, ma non solo. L’Empoli è a lavoro per trovare nuovi calciatori giovani e forti. Uno di questi sarà Kevin Lasagna? “Sicuramente è un calciatore importante, un giovane di qualità e forte. C’è un interesse”. L’attacco, però, ripartirà da una certezza: Massimo Maccarone, l’Higuain dell’Empoli. “E’ un uomo, prima di tutto, e poi un giocatore. Mette a disposizione la sua esperienza, è un calciatore straordinario sotto tutti i punti di vista. Ha un anno in più, però se lui dimostra di essere integro difficilmente faremo a meno di lui”.
Ed ora Martusciello è pronto per un'altra avventura, l'ennesima sfida da vincere per l'uomo venuto dal nulla.