I due Antonio Conte
Daniele, però, non ha avuto solo Sarri. Arezzo, stagione 2006-2007. In panchina c’è Antonio Conte, alla sua prima esperienza da allenatore. Che inizia male, perché viene esonerato ad ottobre: “Sono passati tanti anni, ma ho un ricordo vivo di lui. Ci sono due Conte. Il primo, che era agli inizi e che incontrò molte difficoltà. E il secondo, che tornò dopo l’esonero di Sarri (che lo aveva sostituito) e che si dimostrò presto un predestinato. Aveva idee chiare, riusciva a trasmettere un carisma esagerato. Ci fece giocare un grande calcio, nonostante la retrocessione finale”.
Croce ricorda bene un episodio, ovvero il discorso con cui Conte salutò la squadra dopo l’esonero: “Era talmente sicuro di sé che ci disse che sarebbe arrivato in alto, ad allenare un top club. Noi eravamo ultimi in classifica in quel momento, ci guardavamo stupiti. E invece aveva ragione”. Ora la sfida Inter: “Può bastare lui per ridurre il gap con la Juventus, anche se la campagna acquisti sicuramente lo aiuterà. E’ un allenatore che trasmette tanto, subentra nel momento storico migliore per l’Inter, che negli ultimi anni ha vissuto diverse delusioni. Farà un grandissimo campionato. Era il miglior primo passo che i nerazzurri potessero fare”.