5 gol e 2 assist da quando è arrivato a Villarreal. Ma Nicola Sansone va raccontato oltre i numeri. Frammenti, piuttosto, quelli che Sansòn, come lo chiamano in Spagna, ha lasciato sparsi in quell’Europa che ha girato, partendo dalla nativa Germania: “Lì ho lasciato il cuore e la famiglia”. E l’Italia? “La vita migliore, si sta benissimo”. Il presente però è un comune di 50.000 abitanti della comunità valenciana, l’ultima tappa del suo viaggio: “Qui in Spagna si gioca il calcio più bello e divertente”. Un viaggio che Nicola Sansone ha ripercorso in un’intervista al Corriere dello Sport: “Vestire la maglia del Bayern Monaco a 11 anni è stato un orgoglio immenso. Da piccolo giocavo a Monaco insieme a Soriano, non ci siamo mai persi e ora siamo insieme al Villarreal. Siamo grandi amici”. Dici Bayern e pensi a Toni, Ribery, Klinsmann, Van Gaal: “Con Luca ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi aiutava e mi dava consigli. Ribery è quello che mi ha impressionato più di tutti, dal vivo è pazzesco! Klinsmann lo ringrazierò sempre per avermi portato in prima squadra, mentre Van Gaal è un ottimo allenatore ma vuole avere sempre ragione: a livello umano… Così così.
Il viaggio prosegue… Italia, Sassuolo: “La società vuole far crescere i giovani italiani. Li seguo sempre, devo tanto a Di Francesco che ha sempre creduto in me insegnandomi tante cose, a livello umano e in campo. Voleva che restassi, ma poi mi ha fatto un in bocca al lupo. Il ricordo più bello? La partita della salvezza al primo anno, contro il Genoa. Con i miei ex compagni siamo ancora in contatto, abbiamo una chat su whatsapp!” Da Sassuolo al Bernabeu, “lo stadio più bello in cui ho giocato in vita mia: appena entrato ho pensato ‘chissà quando mi ricapita, me la voglio godere. Emozione unica”. Ronaldo, però… “Era arrabbiato per il pareggio, quindi niente maglia. Ma me l’ha promessa per il ritorno. Lui è il mio idolo da sempre, adesso vediamo come andrà contro Messi l’8 gennaio. Qui in Spagna si vive bene, ma non come in Italia, per fortuna ci sono anche Soriano e Bonera, che è stato un punto di riferimento essendo qui già da un anno”.
Un trasferimento “inaspettato, da un giorno all’altro. Sembrava non dovessi andare, poi…” E così Sansòn si è ritrovato a segnare gol da 52 metri: “Ho visto il portiere fuori, c’ho provato ed è andata bene. Quando ho visto quella palla dentro per un attimo non ci ho creduto nemmeno io! Dopo la partita mi sono arrivati complimenti da tutti, oltre cento messaggi. Obiettivi? Arrivare tra le prime quattro in Liga e provare ad arrivare in fondo in Europa League”. Per ogni viaggio che si rispetti, c’è sempre un “porto sicuro” a cui voler ritornare. E per Sansone è l’Italia: “Cosa mi manca? Pasta e caffè!” Ma quello che più conta è tornarci per indossare la maglia della Nazionale: “La cosa più bella per un calciatore. Sogno il Mondiale. Dalla Germania mi hanno proposto delle convocazioni ai tempi dell’Under 15 e 16, ma ho sempre rifiutato: mi sento italiano”.
PH: Villarreal CF