Cadere per poi rialzarsi subito, soprattutto se il tonfo è causato “da una delle squadre mentalmente più forti al mondo”. Viviano non si è abbattuto dopo il 3-0 rimediato con la Juventus: “Non avevo dubbi, sono famelici. Mi aspettavo una reazione simile –analizza il portiere della Sampdoria in un’intervista alla Gazzetta dello Sport- ora sta a noi imparare la lezione. Dobbiamo portare a casa quello che abbiamo visto sul campo, la mentalità con cui hanno reagito. Chiellini sul 3 a 0 gridava: ‘Non molliamo lo scudetto passa da qui’. Alla fine l’ho sentito urlare: ‘Giocare alla grande a Madrid è facile, ma è a Crotone che si fa la differenza’. Ecco la mentalità vincente. La Sampdoria? Abbiamo fatto miglioramenti incredibili, lo scorso anni abbiamo totalizzato 48 punti, ora li abbiamo già con sei partite a disposizione per fare meglio. Siamo gli intrusi tra le squadre che si contendono l’Europa. La società a giugno ha venduto, ma ha investito e migliorato. Così si va avanti. Per l’Europa c’è chi è più attrezzato di noi, ma già avere questo obiettivo è importante. La Samp con Ferrero punta a lidi diversi dai campionati anonimi. La competitività è tutto: se non ti poni nuovi obiettivi rischi di afflosciarti, ma in questo Giampaolo è una garanzia. Se penso alla nazionale? Chi è in età da convocazione deve farlo, serve da stimolo. Io ho avuto la gratificazione di giocare alcune partite nell’era Buffon. Il massimo. Ora ci sono portieri come Donnarumma, Perin, Sirigu e altri. L’erede di Buffon? Perin è quello che ha fatto di più, Donnarumma ha raggiunto le 100 partite in A nel Milan a 19 anni. Capisco possa esserci indecisione. Perin? Siamo amici 363 giorni l’anno e ci sfottiamo alla grande. Lui alla fine ha fatto il corso da sommelier per cercare di starmi dietro”.
Data: 17/04/2018 -