Serata di soddisfazioni e di... premi per Fabio Quagliarella, autore di una grande stagione fin qui con i suoi 17 gol in campionato. Abbastanza per aggiudicarsi “La Rete d’Argento” del Sampdoria Club “Gianni De Paoli” di Lavagna, premio giunto alla sua 34a edizione e in passato assegnato tra gli altri a campioni niente male come Vialli, Mancini, Pagliuca, Vierchowod, Pellegrini, Montella, Flachi, Bazzani e Viviano: “E' più di dieci anni che ricevo questo affetto - ha dichiarato l'attaccante blucerchiato ai giornalisti presenti - raccogliere questo premio è motivo di grande soddisfazione". Poi qualche battuta sulla sconfitta subita a San Siro per mano del Milan: "Ci hanno agganciato, ma pensiamo già alle prossime partite, il campionato è lungo e dobbiamo pensare al nostro cammino capendo cosa abbiamo sbagliato a Milano: penso che si possa lottare fino alla fine con loro, abbiamo un grande allenatore e un pubblico straordinario, è giusto crederci”. Sui tifosi. “Sono il nostro dodicesimo uomo in campo, lo dimostra in rendimento interno. Chiosa finale sul finale di stagione, su quelli che sono gli obiettivi di un attaccante che sembra essere immortale: “Non mi sono mai posto obiettivi, i miei gol servono solo se portano a casa dei punti. La classifica cannonieri? Sarebbe bello, ma davanti c'è gente che fa tanti gol, di livello internazionale, però ci proviamo”. Sull’esclusione della Nazionale dai Mondiali. “Col senno di poi è facile, purtroppo per noi italiani è andata così”.
Presente all'evento anche il direttore sportivo Carlo Osti: “Porto i saluti del presidente Ferrero, mi fa piacere essere qui perché è un club molto ospitale: anche quest’anno avete scelto un calciatore eccezionale e una grande persona. Vorrei dire che Fabio, per come lo conosco io, è un uomo molto educato e un leader: è tornato alla Sampdoria, lui lo ha voluto fortemente e noi gli abbiamo dato fiducia”. Sull’ottimo momento vissuto dall’attaccante. “Sta vivendo una seconda giovinezza e mi auguro che possa chiudere la sua carriera vestendo la maglia della Samp, ritengo che l’abbia fortemente voluto e penso sia l’epilogo giusto di una carriera grandiosa in un periodo dove bandiere ce ne sono poche".