Montella e la Sampdoria, storia destinata a continuare. Il suo arrivo è costato parecchio alle casse dei blucerchiati, ma alla fine è stato remunerativo. Genovesi ormai salvi e pronti a programmare la prossima stagione con l'allenatore napoletano: "Quando si vince si sta meglio" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "ma noi da 1-2 mesi abbiamo una certa continuità di risultati eccezion fatta per la doccia fredda contro il Chievo. La parola 'progetto' non mi entusiasma e preferisco parlare di strada da seguire. Costruire una squadra non è facile, bisogna avere le idee giuste e sistemare bene i tasselli. Ci stiamo lavorando. Rimanere? Sì. Ho un contratto e stiamo programmando la prossima stagione. Milan? Mi è dispiaciuto per Sinisa che è un amico. Alla Samp con i suoi angoli e le sue punizioni qualche gol di testa me lo ha fatto segnare. Dopo che siamo stati avversari nei derby della Capitale, però, gli voglio ancora più bene. Balotelli alla Samp? Valuteremo se nella costruzione della rosa Mario può essere funzionale. Una squadra non è un almanacco: è necessario che i giocatori coesistano e rendano insieme. Balotelli ha grandi potenzialità, ma, come altri, non sempre riesce a mostrarle con continuità".
Montella è stato vicino al Milan? "Non ho mai incontrato o ascoltato le proposte di nessun dirigente del Milan. Quando una squadra vuole cambiare l’allenatore è normale che pensi a una lista di 5-10 tecnici, ma non puoi essere un papabile se sei 'solo' tra i 10. Io sono alla Sampdoria e qui sto bene. Poi tutti sanno che da bambino ero tifoso del Milan di Sacchi e che preferivo Van Basten a Maradona... Juve? Stesso discorso del Milan: nessuna chiamata". Al Franchi, due settimane fa, tanti applausi per Montella: "E’ stata una dimostrazione d’affetto spontanea, calorosa ed emozionante. Mi dipingono come una persona fredda, ma non lo sono e dentro di me sono stato felicissimo. I tifosi hanno capito quello che abbiamo fatto in tre anni. Nel nostro percorso insieme sono sempre stato corretto, onesto e sincero. Della Valle? Ho sempre detto che la cosa che mi era più dispiaciuta è stato il finale della storia. Per tutto quello che c’era stato in precedenza, avrei preferito sedermi con serenità a un tavolino per un caffè, chiarire gli equivoci e risistemare un rapporto che si era rotto. Per Andrea Della Valle nutro grande stima".
Montella è stato molto vicino al ritorno a Roma: "Diciamo che... ci avevo quasi creduto. Una terza puntata? Forse già c’è stata e non lo sapete... Spalletti? E' il tecnico più bravo che conosco: ha idee chiare e sa trasmetterle alla squadra. Con Spalletti siamo stati compagni a Empoli, quando lui era alla fine di una carriera... mediocre, mentre io ero all’inizio. Poi mi ha allenato alla Samp e alla Roma: qualche incomprensione c’è stata perché mi ha fatto giocare poco, ma adesso abbiamo un ottimo rapporto. Totti? E’ una situazione delicata per quello che Francesco ha fatto per la Roma e viceversa. Un epilogo amaro non sarebbe positivo per nessuno. Non gli consiglio di fare l'allenatore, si lavora e per questo Francesco... non vuole smettere di giocare". L'ex "aeroplanino" individua il suo erede: "Dybala. Forse lui ha anche qualcosa in più di me. Non in area di rigore, ma fuori sì. Che fosse forte si sapeva già dal Palermo. Insigne? E' fortissimo e si merita grandi soddisfazioni. Lo volevo alla Fiorentina e quando era al Pescara, siamo stati vicini a prenderlo perché mi è sempre piaciuto. Spero che i prossimi siano i suoi Europei".
Cassano? Montella getta acqua sul fuoco: "Rapporto di amore e... amore perché mi vuole bene e così accetta anche qualche esclusione. Quando entra però fa bene come domenica". Soriano, Ranocchia, De Silvestri agli Europei? "Sono nel giro azzurro e il ct li segue da tempo. Stanno facendo bene e anche Ranocchia, ritrovato il ritmo partita, dà spessore alla squadra".