Riscattare il pesante ko dell’Olimpico con la Lazio e continuare a inseguire il sogno Europa la Sampdoria, dare continuità al pareggio con il Bologna e allontanare la zona calda della classifica il Cagliari: eccolo il menù dei prossimi novanta minuti del Ferraris, sfida che dalla sala stampa di Bogliasco Marco Giampaolo alla vigilia ha introdotto così.
“Il fatto che si giochi una partita così importante è una nota di valore, stai giocando per qualcosa di buono: trovarsi lì e ambire a sederci a quel tavolo, deve essere vissuto con grande entusiasmo e come il raggiungimento di qualcosa per cui non siamo stati preparati. Va vissuto con entusiasmo, gioia, voglia di stupire. - le prime parole dell’allenatore del Doria - L’impegno è difficile perché il Cagliari gioca per una salvezza nella quale si è ritrovato, con un calendario particolare, ma se noi vogliamo continuare ad ambire di poterci giocare quel posto al sole dobbiamo vincere. Partita fondamentale? Aritmeticamente non ancora perché c’è ancora spazio, ma sul piano dello spirito e del morale probabilmente lo è, sarà una gara con un peso specifico”.
Sul come affrontare i rossoblu. “Ci vorranno pazienza, audacia, carattere: ci vorranno tante cose, il Cagliari venderà cara la pelle, verrà a fare una partita attenta. Per avere la meglio dovremo ricorrere alle nostre qualità, non ne basta una sola: soprattutto la convinzione di non perdere mai la fiducia in noi stessi”. Dall’atteggiamento alla condizione dei ragazzi, sull’infermeria rimasta affollata per tutta la settimana. “Al pari di Murru - alle prese con l’iter riabilitativo - anche Caprari, Zapata e Alvarez non riescono a recuperare per la partita contro il Cagliari: abbiamo qualche problema numerico, gli undici ci sono ma dovremo essere molto bravi. Ho dovuto convocare un attaccante della Primavera per rinfoltire un reparto a metà, avremo bisogno di tanto sostegno”.
Quello dei tifosi blucerchiati, che caricheranno la squadra già dal ritiro dell’AC Hotel.
“Domani ci sarà il corteo che ci scorterà per raggiungere insieme la vittoria, questo è sintomo che la gente ci crede e che continua a stare con noi: si vince insieme”. La forza del collettivo, unita a quella del singolo. “Andersen? Una volta date per assunto le qualità morfologiche di un calciatore la differenza la fanno la testa e la determinazione di voler arrivare: Andersen sul piano tecnico dell’intelligenza calcistica è un top, oggi mi sento di poter dire che diventerà un grande giocatore. Quello che potrebbe intralciarlo è la testa, ad oggi non nutro questi timori ma nella vita non si sa mai. È uno Skriniar, ammazzava tutti nella testa e ha continuato a mantenere questa testa: Andersen è uguale, determinerà la sua carriera con quanta testa avrà”. Dalla difesa all’attacco. “Con Quagliarella ho parlato prima della partita con la Lazio, gli ho detto che la Sampdoria se vorrà centrare l’obiettivo avrà bisogno di lui: molto dipenderà dal suo stato mentale e fisico, a Roma non l’ho fatto giocare per non consumarlo perché so che deve farmi le ultime quattro partite al meglio delle sue possibilità. Fabio sarà determinante per il nostro finale di stagione. Tessiore? Ha qualità tecniche, ma devo capire quali margini di miglioramento abbia: rispetto all’anno scorso non l’ho ritrovato migliorato sul piano fisico e strutturale, è un giocatore che mi piace ma non è migliorato rispetto all’anno scorso”.