Stop di Napoli e striscia negativa da mettersi alle spalle, ultimi novanta minuti del 2017 con la Spal nel mirino: eccola la vigilia di campionato di casa Sampdoria, domani impegnata al Ferraris contro i ragazzi di Semplici. Sfida che Marco Giampaolo, a poco più di ventiquattr'ore dal fischio d'inizio del match, dalla sala stampa del Mugnaini di Bogliasco ha introdotto così.
"Quella che arriva domani è una Spal che ha dato filo da torcere a tante squadre, è una squadra solida, è fisica: ha i suoi buoni connotati, davanti è una delle squadre assortite meglio di quelle in fondo. Hanno il nostro Bonazzoli, Borriello, Paloschi, Floccari. È una squadra che sa il fatto suo, ha fatto un buon pari a Bergamo, ha fatto soffrire la Juventus. Grande rispetto per tutti, ma io ho molta fiducia nella mia Samp. Che risposte mi aspetto? Non è una questione di risposte, le valutazione sulla squadra noi le facciamo giornalmente: la qualità del lavoro dei ragazzi è sempre molto alta, poi la domenica la partita emette un verdetto che io devo analizzare in maniera lucida e anche critica perché sono molto esigente, soprattutto con me stesso. Io da questa squadra mi aspetto che dia sempre il massimo, perché ha il dovere di rimanere attaccata a questa posizione di classifica fino alla fine di questo campionato, mi aspetto che possa concorrere fino alla fine. Poi bisogna confrontarsi col quotidiano, avere un po' di buona sorte, ma non ho dubbi sulla mia squadra. Squadra che si specchia troppo su stessa? È una squadra cresciuta nella mentalità, alcuni gol di troppo li subiamo, forse anche per eccesso di autostima. Va bene, poi li devo mettere a posto io certi equilibri, la mentalità di vincere ogni partita però non la voglio mai perdere: noi nell'ultimo mese siamo tutti ottimisticamente orientati, che é un bene e magari ti fa anche prendere qualche gol di troppo. I calci piazzati? L'arma in più fa parte delle qualità dei giocatori, la Spal ha queste caratteristiche in Viviani che è un giocatore da tenere per questo sotto controllo: noi quest'anno qualcosa in più stiamo facendo, ma è sempre meno di quello che potremmo fare".
"Per restare attaccati a quelle davanti serve solo una vittoria? Serve fare una grande partita, che al novantanove per cento è sinonimo di vittoria: io sono fiducioso sulla scia di sette giorni fa, se la squadra esprime quei valori con quel tipo di avversario può farlo con chi chiunque". Dal gruppo ai singoli. "Zapata? Non so se ce la fa e se non c'è la fa non so chi gioca, giocano i migliori undici per questa partita.
Linetty? Si è allenato con noi, è recuperato e convocato. Recupero importante? Lo è perché lui è un giocatore importante per la Sampdoria, il fatto che la sua assenza abbia coinciso con la mancanza di vittorie credo sia un caso, ma è un giocatore determinante". Sull'anno che sta per finire. "Il bilancio personale lo faccio quando finisce la mia avventura alla Sampdoria, spero il più tardi possibile: il club farà un bilancio finanziario, tecnico, io posso dire di essere stato magnificamente bene qui, di aver lavorato nelle migliori condizioni. La società mi ha messo in condizione di essere padrone in campo, di esprimere le mie idee in libertà: il rapporto con i calciatori è ottimo professionalmente, intimamente sono tutti miei figli, il senso di appartenenza è forte, spero di poter migliorare in futuro".
Sul mercato alle porte. "Per restare in alto serve qualche ritocco? È difficile migliore la Sampdoria a gennaio, con dei titolari sicuri. In attacco ne abbiamo quattro, in mezzo sei, dietro quattro centrali e quattro terzini: abbiamo Andersen che è bravo. La puoi migliorare se va via qualcuno scontento e arriva qualcuno con entusiasmo. Io mi aspetto che i ragazzi possano tutti migliorare, perché se stanno tutti e venti bene è una squadra che se la gioca. Io tolte le cinque / sei se stiamo giusto ce la giochiamo, non stare lì fino alla fine vuol dire aver sbagliato qualcosa".