All'indomani della sconfitta in casa per 2-0 contro il Milan in Coppa Italia, Massimo Ferrero, numero uno della Sampdoria, è tornato sulle dichiarazioni rilasciate al termine della gara.
Ai microfoni di Primocanale, il presidente blucerchiato si è scusato così: “Quello che ho detto dopo la partita con il Milan era solo un intercalare, una sorta di licenza poetica. Se sono stato frainteso, chiedo scusa alla città e ai genovesi che ammiro e ribadisco, come tante volte ho detto, che Genova è una città magica, forte, che non si arrende mai.
A me dispiace sinceramente e molto - ha proseguito Ferrero - ma dovete credermi che sono stato frainteso, non era lontanamente nelle mie intenzioni definire in quel modo Genova dando alla frase un senso dispregiativo. L’ho usato ne più ne meno col significato che voi solitamente attribuite alla parola “belin”, se mi permettete direi quasi in modo amorevole. Semplicemente la delusione era tanta perché il mio sogno era quello di riportare Genova e la Sampdoria ad una finale di Coppa Italia. Detto questo vi chiedo comunque scusa perché mi rendo conto che la frase, per tutto ciò che sta vivendo la città e se decontestualizzata, è stata fuori luogo e vorrei davvero non averla pronunciata”.