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Data: 19/07/2018 -

Samp, Ferrero: "Sabatini va dove lo porta il cuore, e se il cuore sanguina..."

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È il solito Ferrero. Senza peli sulla lingua, senza freni. Diretto e instancabile. Ecco le parole del presidente della Sampdoria rilasciate alla Gazzetta dello Sport: "Quando sono arrivato dicevano: “Ma ci è o ci fa?”. Il lavoro ha detto che con volontà e un po’ di fortuna si possono combattere anche scetticismo, dicerie, paure".

Sullo stadio di proprietà: "Preziosi ha detto: “Se costa così tanto, se lo tengano”. Io dico: nel lavoro oggi non c’è più amore ma solo paura, per questo hanno fatto perizie così alte. Ora le istituzioni ci stan­no dando una mano e si farà di tutto per far felici Samp, Ge­noa e i loro tifosi. Io questo sta­dio lo voglio, e quando me ne andrò lo metterò su quattro ruote e me lo porterò via".

Poi l'aneddoto sul primo incontro con Sabatini: "Mi incuriosì appena entrai in questo mondo. Volevo Romagnoli: per parlarne mi diede appuntamento al Cinema Adriano, alle 6 di un sabato po­meriggio. Questo principe del calcio, senza avvisarmi, arrivò alle 10 di sera. Alle 10. Non so­ lo: mi liquidò in dieci minuti. Però poi Romagnoli me l’ha da­to e mi restò il fascino per que­ stagrandissima testa di cavolo, che mi fa incazzare perché fu­ma cento sigarette al giorno e ha se stesso come peggior ne­mico. Ma forse il segreto è che un po’ mi identifico in lui: una testa matta, un cavallo di razza a cui ogni tanto bisogna tirare le redini. Lui va dove lo porta il cuore, e se il cuore sanguina so’ cavoli".

E Giampaolo? "Lo adoro, ma uno dei motivi per cui ho scelto Sabatini ­che al contrario di me mastica calcio ­è che può to­gliergli quel freno a mano che tiene troppo tirato. E convin­cerlo che se si sentirà un po’ meno integralista, artigiano del calcio, e un po’ più indu­striale, potrà diventare meglio della Fiat. Quel giorno lo rim­piangeremo, lo chiamerà il mondo".

"Sono un nonno rock, ma ne so più di cinema: parliamo di film e non di musica. Io sono “Rocky IV”, Romei “Codice d’onore”, il Tom Cruise degli avvocati. Sa­batini “Nove settimane e mez­zo” ­Kim Basinger disse che ba­ciare Mickey Rourke era come leccare un posacenere sporco, no? ­Osti “Il maratoneta”, per­sonaggio con la morale di altri tempi".

Dopo le cessioni di Skriniar, Schick e Torreira. Chi sarà il prossimo? "Praet è come un gabbiano che sfiora il prato invece che il mare: vorrei tenerlo per godermi questa me­ravigliosa mezzala inventata da Giampaolo e per fare felice il mio allenatore".

L’Europa League è un sogno? "No, un regalo che una squadra come la Samp può fare a se stes­sa e ai suoi tifosi. Un sogno è la Champions: il mar dei Caraibi. L’Europa League è un’ambizio­ne: il Mediterraneo".

E CR7 cos’è, per la Serie A? "Un campione che ci farà bene, e complimenti ad Andrea Agnelli e alla Juve. Finalmente saremo di nuovo nominati an­che noi fra i grandi mari, come un oceano. Sa cosa dicevo pri­ma che arrivasse Ronaldo? Sia­mo poco pesce e tanta acqua: troppa, come sono troppe venti squadre. Ed erano troppe venti teste che ragionavano su come avvitare una lampadina, quella dei diritti tv. Infatti, dai e dai, poi la luce s’è accesa".

L'intervista completa nell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.



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