Oltre 60 presenze tra i professionisti con le maglie di Andria Bat, Messina e Akragas e oggi Monopoli, 11 reti, l’esordio nel calcio dei “grandi” a 16 anni. Francesco Paolo Salvemini, un passato da centrocampista (“Ma a 12 anni che conta, l’importante è giocare, poi con il passare degli anni mi sono trovato meglio in attacco”) e un presente da realtà della Serie C italiana, ha un curriculum che tradisce i 21 anni della sua carta d’identità: nato ad Andria il 25 settembre 1996, domenica sfiderà con la sua nuova maglia, quella che veste dalle ultime ore della sessione invernale di calciomercato, il suo passato. Altra denominazione – oggi si chiama Fidelis Andria – e altre prospettive: da giovane promessa imberbe, passata per la squadra Primavera della Ternana (“Un’esperienza che poteva andare meglio”), a oggetto dei desideri in sede di trattative invernali, il passo è stato breve.
“E’ vero, la Fidelis mi ha cercato con il direttore sportivo e il presidente, ma il Monopoli mi voleva da luglio. All’epoca decisi di andare all’Akragas, ma ora sono felice qui” racconta a gianlucadimarzio.com. Firma, arrivo e gol al Matera domenica scorsa, ai primi minuti da calciatore del Gabbiano. “Non avrei mai immaginato di fare gol all’esordio, addirittura sul campo di una squadra blasonata come il Matera. Peccato per l’infortunio di Bardini, che altre volte però aveva salvato il risultato, non dimentichiamolo”. Difesa d’ufficio, sintomo d’esperienza: stesso film se gli chiedi se si aspetta una maglia da titolare domenica. “Io devo pensare solo a giocare bene e fare gol, poi deciderà mister Scienza”. Allenatore di oggi, che Salvemini spera diventi importante come Lello Di Napoli: “Mi ha portato all’Akragas, è un maestro per me”. E’ ambizioso, Salvemini non si nasconde. Lo racconta anche la sua foto profilo su Whatsapp: fino a qualche giorno fa in maglia Akragas mentre contrastava un avversario, oggi in divisa Monopoli mentre segna contro il Matera. Due anime di un attaccante: lottatore e capace di far male ai portieri. Anche se la diplomazia resta un’arte ben nota: “L’obiettivo è la salvezza, ma direi che abbiamo una rosa attrezzata”. A testimoniarlo, l’andamento stagionale: partenza a razzo, crisi di risultati e cambio di allenatore, altro sprint con Scienza. “E’ un campionato particolare – l’analisi dell’attaccante – in cui Lecce e Catania impressionano per qualità e rendimento. Però credo che fino alla fine potremo ambire alla zona playoff”.
Domenica farà l’esordio al Veneziani, ma sugli spalti – c’è da giurarci – ci saranno anche tanti parenti di Salvemini arrivati da Andria. L’emozione, però, resta in un angolo: “Posso sentire un po’ l’appuntamento ma sono un freddo, in fondo è una partita come le altre –spiega Salvemini – io penso a dare il massimo per il Monopoli. Ho dei bei ricordi con l’Andria, mi allenava una grande persona come mister Cosco. Ho fatto anche l’esordio in prima squadra. Domenica ritroverò anche Lobosco, che giocava con me a Terni e fino a un mese fa era a Monopoli. Se dovessi far gol? Potrei esultare…”. Riservato fuori, dove non ha riti scaramantici vulcanico quando si tratta di fare gol. Per chi ha l’attaccante brasiliano Hulk (“E’ una belva, fortissimo”) tra i suoi modelli, non c’è niente di incredibile. Sulla schiena, non a caso, ha il numero 7: se facesse tanti gol di qui a fine stagione, “pizza per tutti i compagni di squadra. Magari…”.
Credit foto: ufficio stampa Monopoli