Dal sogno all’incubo, nel giro di pochi mesi. Passare in una società storica come i Rangers di Glasgow, per di più allenati da una leggenda come Steven Gerrard, è un’occasione che difficilmente si può rifiutare. E proprio questo deve aver spinto Umar Sadiq a trasferirsi in Scozia lo scorso luglio.
L’ex attaccante di Roma e Torino, dopo l’avventura al Nac Breda è passato alla corte di Gerrard, trovando però un ambiente tutt’altro che accogliente, come rivelato dallo stesso classe ‘97 in un’intervista al Sunday Post: “Gerrard si è dimostrato molto diverso da quello che credevo sarebbe stato.
Fu lui stesso a convincermi a trasferirmi: mi ha telefonato tre o quattro volte, complimentandosi con me e dicendomi che sarebbe stato al mio fianco e che mi avrebbe fatto crescere. Mi ha fatto sentire importante e mi ha convinto ad accettare”.
Uno scenario ideale che in poche settimane si è trasformato in un incubo per Sadiq: “Quando sono arrivato, non ho avuto neanche il tempo di sistemarmi prima che arrivasse Lafferty: è stato in quel momento che sono iniziati i problemi. All’improvviso mi è stato detto che non potevo più usare lo spogliatoio della prima squadra. Mi dovevo cambiare con i bambini, poi qualche giorno dopo mi hanno anche vietato di parcheggiare l’auto all’interno del centro sportivo”.
Spiegazioni per quel cambio di atteggiamento? Nessuna, come racconta l’attaccante ora al Perugia in cerca di rilancio: “Mi sentivo umiliato e continuavo a chiedere quale fosse stato il motivo di questo cambio di atteggiamento, ma non ho mai ricevuto risposta. Neanche Gerrard ha dato spiegazioni, né a me né ai miei agenti”, ha concluso Sadiq.