Il suo Milan è considerato una delle squadre più forte della storia, Arrigo Sacchi ripercorre alcuni momenti di quelle stagioni alla guida del club rossonero e analizza le condizioni del calcio italiano attuale: “Se a Napoli-Juve ti fossi perso il gol di Higuain ti eri perso tutto. Il calcio italiano è rimasto fermo di 70 anni, pensiamo solo a vincere, non alle emozioni che il calcio può provocare” ha detto Sacchi alla Gazzetta dello Sport.
“Il calcio è un riflesso della storia, ci siamo difesi scappando e facendo i furbi. Quando il nemico sbaglia spariamo noi. Siamo un paese vecchio e povero di idee nuove per cambiare”.
L'eccezione è il Napoli di Sarri: “Ha portato la squadra nel futuro. Non ha top player, ma esprime un calcio di qualità e valori, lo confermano i tanti giocatori migliorati. Lo scudetto sarebbe il giusto premio alla bellezza del Napoli”. Non solo Sarri però: “Giampaolo che contattai quando Ferrara lasciò l’Under 21, Gasperini che è entrato in perfetta sintonia con la città, e Di Francesco. Loro giocano un calcio con lo spirito dei padri fondatori: coraggioso e offensivo”.
“Lazio? Gioca benissimo, ho telefonato a Tare per complimentarmi, vede i giocatori come pochi. Il Milan invece è un’incognita, Gattuso sa tirare fuori il meglio da ognuno. Per migliorare il gioco è necessario rimanere corti e compatti come il Napoli”, mentre sull'Inter: "Se Icardi, il tuo miglio giocatore, riceve meno palloni degli altri un problema c'è.
Sul movimento del calcio italiano invece: “Il Real Madrid invece nel vivaio quanto fanno insieme i club d’Italia. È necessario aprire centri di formazione per i tecnici dei sottili giovanili, non so se formeremo buoni giocatori ma sicuramente uomini migliori”. Infine sul Var: “Sono stato piacevolmente sorpreso, finalmente abbiamo preceduto gli altri. Ora bisogna controllare che la presunzione di qualche arbitro non guaiti tutto”.
L’intervista completa nell’edizione odierna de La Gazzetta Sportiva.