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Data: 19/08/2017 -

Sacchi: "La favorita per il campionato resta la Juventus. Napoli? Mi ricorda il mio Milan..."

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Si parte. Tutto pronto per l’inizio della nuova Serie A. Tra conferme e possibili sorprese sul campionato italiano, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha parlato Arrigo Sacchi che vede davanti a tutti ancora la squadra di Allegri: “Favorita? Nessun dubbio: la Juventus. E’ superiore per esperienza, per storia e per capacità di gestione del club. Ha vinto sei scudetti consecutivi, qualcosa vorrà dire. E non dimentichiamo che, un anno fa, proprio i bianconeri hanno acquistato il giocatore più forte del Napoli: Higuain. Cioè ha tolto ai rivali il migliore e lo ha inserito nel proprio gruppo: non è poco”. Il Napoli, però, continua a stupire e molti lo pronosticano vincitore: “La squadra di Sarri è cresciuta tantissimo. Pensate che due anni fa Jorginho era una mezza riserva, come pure Insigne e Mertens non partiva sempre titolare. Guardate che cosa fanno adesso! Il progetto è chiaro: Sarri, attraverso il gioco, cerca di migliorare i giocatori”.


La via seguita dalla Juve è diversa: “Allegri lo ha detto chiaramente quando ha dichiarato che, se uno vuole lo spettacolo, deve andare al circo. Lui punta al risultato, alla vittoria. E i dirigenti lo appoggiano. Non sempre, ad esempio, la Juve si impossessa del gioco, ma quando lo fa mi diverte. Dovrebbe tentare più spesso di battere questa strada, però evidentemente non rientra nei piani”. Allegri può esibire tre scudetti consecutivi: “Max è bravissimo, un maestro di tattica che punta tantissimo sul singolo, o sui singoli. E’ eccezionale nel gestire situazioni delicate. Sarri, invece, è diverso. Ricerca la perfezione attraverso i movimenti, l’aggressione degli spazi, le sovrapposizioni. Il Napoli è condannato a giocare sempre ad alto livello e ad alto ritmo: non può gestire, non può chiudersi, non può rifiatare. Sempre al massimo, insomma”. Un calcio ossessivo, dunque: “Per me è un’emozione pura, quella che regala il Napoli perché vedo riproposti sul campo principi che sono stati prima sviluppati dalla mente. Non vorrei esagerare, ma, il Napoli, nella seconda parte della scorsa stagione, per il dominio esercitato durante le partite, mi ha ricordato il Milan che allenavo io. Con la differenza che io avevo a disposizione giocatori più forti di quelli che ha Sarri, quindi Maurizio è davvero un valore aggiunto”.

La Juve ha perso malamente la Supercoppa contro la Lazio: non arrivano segnali confortanti dalla squadra bianconera: “Devono ritrovare la fame, la rabbia e la cattiveria agonistica che li ha contraddistinti negli ultimi anni. Problemi in fase di costruzione per gli addii di Alves e Bonucci? La Juve, nel tempo, ha perso Tevez, Pirlo, Vidal, Pogba, ma ha sempre rimediato, non ha mai sofferto. E ha sempre vinto. Ripeto: è una questione di mentalità, di autostima. A livello di valori morali la Juve è un gradino al di sopra degli altri”.



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