Walter Sabatini torna a parlare dopo l'addio alla Roma. Intervenuto all'università Roma 3, l'ex Direttore Sportivo ha anche commentato il prossimo arrivo di Monchi come nuovo direttore sportivo del club giallorosso. "Oggi per me è una giornata infausta - ha esordito Sabatini - perché è quasi stato reso ufficiale il nome del nuovo direttore sportivo della Roma, Monchi. Un grande professionista, hanno fatto una grande scelta ed è un uomo straordinario. La Roma è stata la mia vita, non c’è partita che non guardi. Nel mio lavoro sono importanti le plusvalenze che si generano con molta fortuna: perché si realizzi una plusvalenza, è necessario che i giocatori crescano. Questo per non influire sugli asset, sul patrimonio economico delle società. Quello che è stato fatto in questi anni a Roma è molto importante. Il povero Piris? Mi dispiace offenderlo perché è un ragazzo che ha giocato nell’Udinese con grande dignità, ma forse alla Roma non ci poteva stare. La più bella partita di un terzino della Roma è quella di Piris contro il Genoa. Sono stati fatti degli errori, però l’informazione tossica ha disinformato molto i tifosi".
"In bocca al lupo a Monchi - ha proseguito l'ex ds -. È essenziale nel mondo dello sport essere introdotti nel migliore dei modi, la fortuna risiede nel fatto che tu puoi essere presentato come un uomo che ha compiuto grandi gesta. Monchi è presentato come un deus ex machina, io invece sono stato presentato come un ex squalificato. Va dato atto quindi alla Roma che in questi mesi ha migliorato il rapporto con la stampa".
Sul percorso della Roma negli ultimi anni invece: "L’importante è riuscire a mantenere forte una squadra, la Roma da tre o quattro anni è una squadra molto forte. È incappata in un ciclo della Juventus irripetibile. Vedere andare via Spalletti? Sarebbe una perdita enorme per la Roma. Spalletti non chiede i top player, lui merita di vincere con la Roma. Andrà alla Juventus? È un augurio che faccio ai bianconeri, ma spero che vinca con la Roma".
"Da calciatore ero bravo a far tutto, ero un fantasista. Ero bravo a far l'allenatore, ma siccome ero bravo a tenere insieme il gruppo mi hanno messo nel settore giovanile del Perugia e poi come direttore tecnico nella Lazio. Poi sono andato alla Triestina e sono diventato bravo". Su Iturbe: "È stato un mio errore prenderlo a quelle condizioni, poi quando l'ho preso tutti mi elogiavano. Totti? Io ho visto fare a Francesco giocate non più riproducibili, quando smetterà sarà un guaio per il calcio. Ma la sua gestione è stata un problema. Spalletti attraverso Totti ha cercato di forgiare l'idea di poter vincere all'interno della Roma, è un uomo coraggioso ed il coraggio è una virtù di pochi. Si spende valorosamente per tutti, è un grande patrimonio della Roma e spero che ci siano le condizioni per una sua permanenza". E in chiusura una battuta su Ninggolan: "Radja è del 1988, ha quasi 29 anni e non si può fare un investimento folle per un giocatore di quell'età. Ma 60 milioni li vale perchè lui è il giocatore più forte d'Europa".