SCETTICISMO
Premessa: c'è poca fiducia. Pochissima. Addetti ai
lavori, tifosi, semplici fan. Tutti sconfortati. Tant’è che per la maggior
parte di loro non passerà il girone (composto da Uruguay, Arabia Saudita ed
Egitto). Neanche il fattore-casa non aiuterà i Cherchesov’s boys. Perché? Tre
motivi: scarsa esperienza internazionale dei giocatori a disposizione
(soltanto Neustatder gioca all’estero tra i probabili 23), una difesa
tutt’altro che affidabile e l’incognita legata alle stelle più importanti,
ancora prigioniere di un talento espresso solo a intermittenza. Poco carattere.
Kokorin e Dzagoev in primis, ne parleremo poi. Capitolo retroguardia, chi
gioca dietro? Il modulo – salvo sorprese – sarà il classico 3-5-2 visto nei test.
Tuttavia, Dzhikiya e Vasin (due titolari) sono entrambi infortunati e
probabilmente salteranno la competizione. Problema serio per il CT. Neustatder,
Kutepov e Kudryaspov in pole per un posto dall’inizio. Oltretutto, in 8
amichevoli giocate nel 2017 la Russia ha mantenuto la porta inviolata soltanto
una volta (nel 2-0 contro l’Ungheria), subendo 13 reti. Male in Confederations
poi, ultimo posto nel girone e una sola vittoria. Sugli esterni c’è qualcosa:
Mario Fernandes è il miglior laterale destro della Premier Russa ma è fermo
per infortunio, rientrerà ad Aprile. Un dettaglio: ha giocato soltanto 2
partite in Nazionale. A sinistra spazio a Rausch o all’immortale Yuri Zhirkov. Ma la difesa resta il reparto più debole. A marzo le amichevoli contro Francia e Brasile chiariranno meglio chi giocherà davanti ad Akinfeev. Test di lusso.