Buona la prima. La stagione di Antonio Rudiger con la Roma è stata convincente, dopo un inizio difficile. Il tedesco ha conquistato prima Garcia e poi Spalletti, così ora spera che il suo futuro abbia ancora i colori giallorossi. Ma prima c'è la Germania.
"Ho provato una grande gioia - ammette a derwesten.de - la chiamata ha ricompensato la stagione. Ogni tanto ho parlato con Low, quando abbiamo giocato contro il Real Madrid è venuto a vedermi. Non andare all'Europeo sarebbe una delusione ma non mi potrei rimproverare nulla. Sarà dura vincerlo, temo anche l'Italia, nonostante i ko di Marchisio e Verratti".
Poi sulla Serie A: "E' stato un anno importante, purtroppo però non abbiamo raggiunto il secondo posto. Inizialmente ero criticato, come in Nazionale, poi però ho risposto sul campo. Differenze? In Italia c'è molta tattica, si pensa alla difesa. Ad esempio il Bologna contro la Roma gioca difensivo. In Bundesliga invece non succede. La Serie A ha perso anche emozione negli ultimi anni. La Juventus è diventata una sorta di Bayern Monaco, è difficile starle dietro. Gli avversari più difficili? Ce ne sono molti in A, penso a Pavoletti e poi ovviamente Higuain, Bacca e Kalinic".
Poi su Totti: "E' un'icona, una leggenda. E' sempre rimasto fedele al club. E un leader che fa parlare i piedi, sono orgoglioso di giocare con lui". Chiusura sulla Lazio: "Anche se lo stadio era vuoto è stata una grande esperienza, un'atmosfera unica. Abbiamo vinto entrambe le partite, grazie anche al sostegno dei tifosi, che poi ti dimostrano la loro gratitudine per aver vinto. Se vinci, diventi un eroe altrimenti sei criticato". Ma il futuro? "Ora sono alla Roma e sono felice. Poi si vedrà, il calcio è imprevedibile. Guardo però al futuro con ottimismo. Chelsea? Se ne parla da tre anni, posso solo dire che qui a Roma sto bene".