Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Era il 9 aprile quando Pepito Rossi usciva dolorante da Celta Vigo-Eibar. Ora la sua sfida a 30 anni è tornare, magari in Italia: “Ho più fame di prima, posso ancora stare con i grandi. Voglio tornare Pepito. Tutto procede bene. Sono al quarto mese quindi manca ancora un po'. Bisogna avere la giusta pazienza, ma senza perdere di vista l' obiettivo che ti poni. Ogni giorno mi avvicino al traguardo più grande: essere in campo con i miei compagni – dichiara in un’intervista a Il Giornale”. Ripartire da un’operazione al ginocchio non è facile: “Se parliamo di infortuni veri questa è la terza, ma non mi spaventa perché sono sempre tornato più forte di prima. Questo incidente non mi fermerà”. Una storia travagliata alle spalle, ma ha solo 30 anni: “A un club che volesse scommettere su di me posso dire che ho ancora tantissimo da dare, spero possano capirlo perché ho molta voglia di dimostrarlo. Fatemi mettere piede in campo e lo vedrete. Ho fiducia in me stesso e nelle mie qualità”.
Domani a Madrid c' è Spagna-Italia: “Siamo messi molto bene, abbiamo un' Italia con una voglia matta di stupire. Poi affrontare la Spagna ti dà sempre il doppio delle motivazioni. Farò un gran tifo in tv. Il calcio spagnolo? Sono abili con la palla, cercano sempre la giocata vincente. E vogliono dominare la gara attraverso un possesso robusto”.Pepito segnò un gran gol al Bernabeu: “Era il 2008, purtroppo col Villarreal perdemmo con un Real di marziani. Per me fu la prima volta contro Cannavaro, un gigante della nostra nazionale”. Nei sogni di Rossi c’è un ritorno in Italia: “Sì, vorrei riassaporare il calcio italiano perché mi sento a casa. Mi sono sempre trovato bene giocando in serie A, è un ambiente che conosco benissimo”.
20 ottobre 2013, data storica per la Fiorentina: da 0-2 a 4-2 con la Juve. Quattro gol in 16 minuti, tripletta per lui: “Credo di sia la mia fotografia più bella, grazie ai tifosi viola che mi ricordano sempre quel giorno fantastico. Lo fanno sui social o anche in strada quando mi fermano. Il sogno di noi calciatori è regalare alla gente grandi emozioni: ecco, quel giorno siamo riusciti a farlo”.
Campionato appena iniziato: Juve sempre favorita? “Resta la più forte, poche squadre possono batterla. Con i bianconeri serve la partita perfetta sul piano tecnico e tattico. Roma, Napoli e le milanesi sono in grado però di avvicinarsi nella lotta per lo scudetto. Più forte l' Inter o il Milan? Non lo so, penso sia più importante sottolineare che siano di nuovo in alto a competere. Il Napoli di Sarri fabbrica il miglior gioco insieme al Barcellona. È un piacere vederlo giocare, la mano di Sarri è palese. Complimenti ai giocatori e soprattutto all' allenatore: propone un calcio molto estetico e vincente”. È il primo anno senza Totti: “Mancherà tanto. Vedere la Roma senza il numero 10 fa un effetto strano. I ricordi che ha lasciato in Italia e nel mondo sono tantissimi. Un giorno sarò fiero di dire che ho giocato contro una leggenda come Francesco. Giuseppe, che vuol fare da grande? Mi basta tornare Pepito, non chiedo altro...”.