"Alla conquista di un sogno" Il motto del Portogallo che, dopo aver conquistato l'ultimo Europeo, adesso vuole riprovarci al Mondiale. Intanto, però, un sogno lo ha regalato Cristiano Ronaldo. Lo ha fatto fra una voce di mercato e l'altra che, tuttavia, non sembrano turbarlo. Lo ha fatto con un bambino questo pomeriggio, prima di mettere piede sull'aereo che ha portato lui e i suoi compagni in Russia. Tanta la sicurezza presente all'aeroporto, perché CR7 è una star e quando passa lui è sempre un delirio.
Ma nessun poliziotto, nessuno steward, nessun vigile è riuscito a trattenere Rafael, un bambino che, con la maglia della Nazionale numero sette sulle spalle, è sgusciato alle spalle di tutti per raggiungere proprio lui, Cristiano. Così piccolo che il fenomeno portoghese, girandosi, nemmeno lo vede. Poi si sente tirare i pantaloni, abbassa lo sguardo e il suo piccolo tifoso è lì.
Troppo belli quegli occhi traboccanti di entusiasmo per far finta di niente. Meglio portarlo dietro la porta d'ingresso dell'aeroporto, lontano dagli occhi sicuramente invidiosi degli altri tifosi. Non da quelli onnipresenti dei fotografi, che non si sono lasciati sfuggire l'occasione per immortalare il tutto. Morale della favola? Giusto il tempo di appoggiare per terra il borsone e di levarsi gli occhiali da sole. Poi un autografo con dedica sulla maglia, qualche foto e una carezza sul volto.
La corsa pazza di gioia di Rafael per tornare in braccio alla mamma l'immagine perfetta della partenza del Portogallo. In Russia con la gioia di chi ci va da campione d'Europa e la spensieratezza di chi non ha l'obbligo di alzare al cielo la coppa. Certo, ci sarà da faticare fin da subito, fin dal girone con la Spagna. Ma le ultime amichevoli e l'entusiasmo della sua gente sono il miglior biglietto da visita per il Portogallo