Era il 28 novembre del 2000, e il Boca avrebbe dovuto giocare contro il Real Madrid dei Galácticos per entrare nella leggenda. Le due squadre si giocavano la Coppa Intercontinentale, e quello che già era considerato il trofeo più importante in assoluto per i sudamericani assumeva una rilevanza senza precedenti visto il rivale contro cui avrebbero giocato gli Xeneizes. Carlos Bianchi era pronto a schierare la sua squadra con dieci titolari sicuri: Córdoba; Ibarra, Bermúdez, Traverso, Matellán; Battaglia, Serna, Basualdo; Riquelme, Palermo. Ora, per completare il tridente, Bianchi aveva un dubbio. Schierare Marcelo Delgado o Guillermo Barros Schelotto. Bianchi scese Delgado. Uno dei migliori amici di Riquelme. Palermo andò da Bianchi e gli disse di far giocare Barros Schelotto. Uno dei suoi migliori amici. Perché con Delgado, diceva, non si trovava bene.
Il Boca fu Campione del Mondo grazie alla miglior partita della carriera di Riquelme, che fece venire il mal di testa a Makelele, e a due gol di Palermo. Alla fine la “battaglia sull’undicesimo” la vinse Riquelme: Delgado giocò 87 minuti, e a partita quasi conclusa entrò al suo posto Barros Schelotto. Da quel giorno, però, niente fu più come prima. Lo spogliatoio del Boca si spaccò in una guerra silenziosa ma durissima che continua ancora oggi che Riquelme, Palermo, Barros Schelotto e Delgado non giocano più a calcio.
Nel Museo del Boca, a livello numerico, vincono i palermisti: ci sono due statue, poste una di fianco all’altra, di Palermo e Barros Schelotto. Ed è lui, il Mellizo, il Gemello (di Gustavo, anche lui ex Boca) a trovarsi in mezzo, tra Palermo e Riquelme, eletto in una votazione indetta dal club il massimo idolo della storia Xeneize. In mezzo, nel 2000 e per sempre, tra i due giocatori che sul campo hanno dato di più alla squadra argentina, ma che in realtà sono sempre stati rivali.
Il destino ha voluto che Guillermo Barros Schelotto, l’uomo della discordia tra Riquelme e Palermo, venisse chiamato in Italia dal Palermo per appianare le discordie della squadra che ha “esonerato” in diretta tv il suo ormai ex allenatore Ballardini.
Da calciatore è stato tra i più grandi idoli del Boca Juniors, del Gimnasia e del Columbus Crew, la squadra dove oggi è venerato un altro argentino, Federico Higuaín. Da allenatore ha vinto uno dei due titoli internazionali della storia del Lanús.
Con questo curriculum l’amico di Palermo proverà a farsi amare dai palermitani...
Rosario Triolo
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