Una sconfitta che brucia tanto, tantissimo soprattutto viste le premesse. Con la Roma eliminata dalla Champions League e con la voce spezzata, ha parlato così nel post partita l’allenatore giallorosso Luciano Spalletti: “Una sconfitta difficile da digerire e da analizzare: nel disegno che mi ero fatto era quello di entrare in campo e gestire la partita, ovvero di avere qualche palleggiatore in più. Era una partita delicata e avremmo dovuto prendere confidenza subito col match ma non ci siamo riusciti e abbiamo perso troppi palloni per quella che è la qualità della squadra. Poi, dopo il gol, ci siamo innervositi e lì diventa facile andare al di là di ciò che ci è permesso perché quando a qualcosa ci si tiene così tanto, è dura vederselo sfuggire dalle mani. Per noi è una situazione nuova perché non ci era mai capitato di trovarci in 10 dopo mezz’ora e questa volta è successo sia all’andata che al ritorno, l’anno scorso in campionato non ci era mai successo”.
Sulle scelte di formazioni e sull’espulsione di De Rossi: “Fazio ha tutte le carte in regola per giocare, ma volevo qualcuno che iniziasse l’azione con più qualità e Daniele il ruolo di centrale difensivo lo sa fare. La partita me la immaginavo diversamente e nel finale avrei pensato di mettere qualcuno forte di testa nel caso loro avessero messo la seconda punta. Stessa cosa sull’esterno, Bruno Peres non era al massimo ma non avevamo molte alternative. Speravo di aver trovato la soluzione, ma se la gestione della palla è stata quella allora vuol dire che ho sbagliato io. De Rossi io lo conosco bene e mi sembra un altro ragazzo da quello che avevo conosciuto nella mia prima avventura alla Roma: molto maturato e uomo vero. Questa per me è come se fosse la prima volta che viene espulso perché è un ragazzo molto diverso da quello che conoscevo, ma sicuramente ne parleremo e analizzeremo ciò che è successo”.
Su come voltare pagina: “Rifarei esattamente ciò che ho fatto, la sentivo dentro questa partita e secondo me la squadra ha qualità e ripeto, per come la sentivo io, era giusto fare ciò se non non l’avrei fatto. È una sconfitta che ci spezza in due, c’è poco da fare. Ora ci aspetta un periodo durissimo e bisogna vedere che analisi si vuol fare. È difficile andare a trovare una causa e avere la soluzione: sono tante le insidie con cui dovremo convivere. Saranno probabilmente dei mesi vissuti in maniera splendida che potranno eventualmente risanare la ferita, ma sarà faticoso. Ci diranno di tutto e saremo sottoposti a tutto perché è una sconfitta brutta che si poteva benissimo evitare”.
Infine, su quanto può pesare psicologicamente e sul nuovo obiettivo chiamato Europa League: “Non so, bisogna vedere le reazioni giorno dopo giorno tra allenamenti ed intenzioni di ciascuno. Bisogna rialzarsi prima possibile e guardare nella direzione giusta. Vincere l’Europa League è un altro traguardo difficilissimo, ma ora prima di fare un programma di ambizioni in un momento come questo bisogna vedere come si reagisce, ci sono dei passaggi fondamentali già a partire dall’atteggiamento di domani mattina a Trigoria. Bisogna avere buone intenzioni per il futuro”.