Nel giorno dell’operazione di Alessandro Florenzi, Antonio Rudiger parla al sito ufficiale della Roma. “Quello che gli posso dire è di restare positivo e anche chi lo circonda dovrà trasmettergli positività, questo è molto importante. Siamo tutti con lui e se ha bisogno di noi, noi ci saremo sempre. È un giocatore importante per noi e spero di rivederlo presto sul campo”. Il tedesco, dopo l’operazione al legamento crociato, in quattro mesi è tornato a giocare. Come? Nello stesso modo in cui lo farà Florenzi: cuore, grinta e tanto lavoro quotidiano. Mercoledì 11 minuti contro il Sassuolo, domenica, forse, già la prima maglia da titolare, proprio al posto dello sfortunato compagno. “Sono stati dei mesi molto lunghi e non facili per me, ma adesso sono tornato. – ammette subito il tedesco - Speravo di giocare, ma se il mister avesse deciso differentemente non sarebbe stato un problema, perché ero già felice di essere rientrato in gruppo”.
Ma al 79’ arriva la richiesta di Spalletti di entrare in campo: “Ero felice e per un attimo ho pensato a questi lunghi 4 mesi e a quello che è successo, ma allo stesso tempo ero anche un po’ nervoso. Però mi sono subito concentrato sulla partita. Paura? No, sono consapevole che il mio ginocchio è stabile al momento, ma non sai mai cosa può succedere”. Oggi c’è la felicità di essere tornato ma quattro mesi fa, soprattutto a ridosso dell’infortunio, c’era paura e frustrazione: “I primi mesi sono quelli più difficili. Nelle prime 48 ore dopo l’operazione c’è molto dolore. Poi cominci a pensare come sia potuto succedere, se avresti dovuto fare le cose in maniera differente. Ma sono cose che succedono. Quando è il tuo momento è il tuo momento. Devi guardarla da uomo. Devi guardare avanti e restare positivo”.
Un infortunio subito nel ritiro della Nazionale tedesca, proprio a pochi giorni dall’avventura europea: “Mi ha pesato non partecipare, soprattutto perché poteva essere il mio primo maggior torneo con la nazionale”. Tante le persone che gli sono state vicino: “La mia famiglia, senza dubbio. È la cosa più importante che hai nella vita. Poi i miei compagni di squadra. E specialmente Kostas Manolas. Devo ammettere che ero sorpreso del fatto che lui sia stato il primo a chiamarmi. E poi altri compagni come Kevin Strootman, Edin Dzeko e tanti altri”. Anche l’allenatore della Roma Spalletti: “All’inizio mi chiamava o parlava spesso, ma poi credo che abbia realizzato che ero forte dal punto di vista mentale, che non mi sentivo frustrato o altro. Gli ho detto che tutto era ok e che sarei tornato presto e che non si sarebbe dovuto preoccupare”.
Compagni ma soprattutto tifosi, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto: “Ho ricevuto tantissimi messaggi dai tifosi. Gli sono estremamente grato perché mi hanno dato forza. E mi hanno dimostrato di essere importante per loro”. Ora il campo: “Come sto? Ho bisogno di ancora un po’ di tempo. Spero di tornare in tempi brevi allo stato di forma ottimale che avevo alla fine della stagione passata”. Campo che vuol dire Roma e la lotta in campionato con la Juventus: “Se guardiamo alla classifica stiamo facendo sicuramente bene, anche se in alcune partite non abbiamo giocato benissimo, ma siamo secondi vicini alla Juventus e dobbiamo solo continuare così e cercare di fare anche meglio”.
Infine Rudiger svela il suo lato da ballerino. Si parla di un campione di dab dance: “Chi ha detto che ballo bene?! Posso dire a Leo Paredes ed El Shaarawy che se hanno bisogno di aiuto posso dargli qualche lezione perché in effetti in questa squadra sono quello che balla meglio. Non è questione di arroganza, è semplicemente la verità che sono il più bravo. La loro dab è ok, ma posso insegnargli molto”.