Un derby vissuto da protagonista. Il primo per giunta. Nessuna ansia da prestazione o agitazione: Lorenzo Pellegrini è entrato in campo e ha deciso la gara con un gol e un assist. Una prestazione importante soprattutto perché non nel suo ruolo naturale, ma da trequartista. Pellegrini è tornato sulle emozioni di ieri e sullo stato d'animo all'interno dello spogliatoio prima e dopo la partita con la Laizo. Tre punti, quelli di ieri, che ora hanno ridato convinzione ad una squadra che ultimamente era in sofferenza. Ecco le parole del centrocampista giallorosso a Radio Roma:
IL PRIMO DERBY E LA NUOVA POSIZIONE IN CAMPO
"È fantastico, un gol all'esordio nel derby. Vincere e segnare. In un momento in cui ci serviva la vittoria. Non ho avuto molto tempo per riscaldarmi o pensarci che fosse il mio primo derby. C’era la possibilità di entrare perché De Rossi stava così e così, Pastore anche. Questa speranza ti aiuta a preparare la partita bene.
Mi sono subito sentito bene, si sa che un derby per noi romani è particolare, per come lo vive la nostra famiglia. Mi sentivo subito bene. Ieri mi sono veramente divertito. Trequartista? È un ruolo diverso dalla mezz’ala, ma anche similare. Il fatto di giocare tra le linee e accompagnare l'azione. Giocando trequartista sei più libero di inserirti. Sai che dietro hai due compagni che possono rimediare. Sei più libero dalla fase difensiva, anche se comunque va fatta tutti e undici. Mi piace molto giocare lì. A centrocampo penso di poter immedesimarmi in tutti i ruoli. Ci sono cose che riescono meglio a me altre che riescono meglio ai miei compagni. Mi piace giocare lì, ci avevo già giocato a Sassuolo ed è una posizione che non mi dispiace".
IL GOL E IL GRUPPO
“L’istinto mi ha detto che potevo fare solo quello. Avevo Caceres a sinistra e ho visto con la coda dell’occhio che stava arrivando un altro giocatore e quindi ho pensato di tirare in quel modo. Sulla punizione di Kolarov c’ero anche io, ma da lì serve una fucilata sul palo del portiere e tra me e lui è lui il più adatto. Sono contento per Kolarov, perché se lo merita, è una grande persona e un grande ragazzo.
Ci ha fatto bene segnare subito. Non eravamo scarsi prima e non siamo fenomeni adesso. Ci ha aiutato guardare la classifica. Noi di queste cose ne parliamo tutto il giorno. Eravamo in una posizione di classifica nella quale non meritavamo di essere. Questo ci ha fatto scattare un po’ di voglia. Abbiamo voglia di fare bene. Abbiamo vinto due partite, ce ne sono altre mille e dobbiamo continuare a giocare come abbiamo dimostrato.
L'UMORE DELLA SQUADRA E GLI ESEMPI DI KOLAROV E DE ROSSI
Kolarov ha giocato con un dito del piede rotto? Noi sappiamo cose che magari fuori non si sanno. È stato un grande gesto. Non ha mollato. C’è stato per la squadra. In questo gruppo vedo unità. I momenti di difficoltà sono stati, ma il gruppo non si è mai disunito. Non è mai stato brutto vivere nel gruppo. I comportamenti di Daniele e Kolarov sono un esempio. Noi non dobbiamo cercare la soluzione. Noi dobbiamo ritrovare la semplicità. Dobbiamo continuare a lavorare. Fare troppe parole e troppe chiacchiere è sbagliato. L’unica soluzione che dobbiamo trovare noi giocatori è giocare al 100%. Ci sono tante dinamiche all’interno di una squadra. È normale che se un giocatore non gioca “gli rode”, non esistono tutte le cose che vengono dette.