Inizia ufficialmente la Serie A 2023-24. Dopo l'esordio di Napoli ed Inter di oggi, sabato 19 agosto, domani toccherà alla Roma di José Mourinho, che ospiterà la Salernitana alle 18:30 allo Stadio Olimpico. L'allenatore dei giallorossi ha presentato la sfida valida per la prima giornata di Serie A in conferenza stampa. Il portoghese, causa squalifica, non siederà in panchina, ma al suo posto ci saranno Stefano Rapetti, preparatore atletico, e Bruno Conti.
Inizialmente Mourinho ha parlato di come arriva la sua squadra all'esordio in campionato: "Abbiamo lavorato bene, molto bene, Arriviamo con 40 giorni di lavoro dove praticamente tutti i giocatori hanno fatto il 100%, pochissimi problemi che di solito ci sono in preparazione, domani nessun infortunio. Abbiamo due giocatori importanti fuori (Pellegrini e Dybala, ndr) per squalifica ma approfitto per ringraziare staff e giocatori perché abbiamo diversi aspetto del nostro gioco".
Poi, ha parlato degli ultimi due arrivati, Renato Sanches e Paredes: "Sanches e Paredes potranno aiutare ma conoscono ancora le nostre dinamiche. Attaccante? Venire qua a piangere non vale la pena, sappiamo tutti che da quando abbiamo perso Abraham non abbiamo ancora fatto niente per compensare la situazione.. Direttore e società fanno il possibile, io alleno i giocatori che ho. Chiedo una volta in più ai nostri tifosi di giocare come attaccanti. Stadio pieno a metà agosto con questo caldo è incredibile. Mi fido dei ragazzi".
Mourinho: "Squalifiche dell'anno scorso? Demodé"
L'allenatore giallorosso si è poi soffermato sulla Salerntina e ha poi commentato le squalifiche di Pellegrini e Dybala: "Ha potenzialità per andare in Europa, grande allenatore e rosa di grande esperienza, l'anno scorso tanti risultati positivi. Mi aspetto una partita difficile, ma quale partita in Serie A è facile? Ripetere che manca Lorenzo e Paulo è ripetere qualcosa che noi sappiamo. Il mondo del calcio mi stupisce perché a volte siamo anni indietro e iniziare una competizione con giocatori squalificati per la somma dei gialli dalla stagione scorsa mi sembra demodé. Se fosse per un'espulsione ok, ma così no".
Il tecnico ha commentato la cessione di Matic: "Il signor Matic deve dire lui qualcosa se vuole. Dopo che ho sentito che il ds del Rennes negoziava con lui da più di un mese cosa posso aggiungere? Sono molto contento di Paredes, un giocatore che mi piace da tanto. Non ha avuto una stagione positiva la scorsa ma è stato Campione del Mondo. Ha fatto una pre season inesistente a Parigi ma è arrivato in una condizione mentale positiva, vuole aiutare e partirà dalla panchina, può darci una mano per qualche minuto".
Mourinho ha poi voluto elogiare il lavoro svolto dalla dirigenza e dalla società, nonostane la mancanza di un attaccante in rosa: "Grande lavoro fatto dal direttore e dalla società. Con le limitazioni che noi abbiamo come club, è stato fatto un buon lavoro. Però nell'analisi vostra, che qualche volta è molto critica e altre volte è ultra positiva, direi che un po' di equilibrio è giusto. Paredes, Renato Sanches e Aouar sono tre giocatori che mi piacciono. Però quante partite ha giocato Aouar l'anno scorso? Era in scadenza e viene da una stagione difficile. Paredes anche una stagione difficile alla Juve e non ha fatto il ritiro. Sanches ha avuto infortuni e non ha giocato con regolarità. Sono giocatori che mi piacciono ma sono giocatori con cui si deve lavorare e che vanno tutelati. Non facciamo paragoni con altri club che hanno fatto investimenti importanti".
Poi ha commentato gli arrivi di Llorente e Ndicka: "Sono contento di loro due. Llorente ha dimostrato di essere al livello della Roma. Ndicka deve imparare a giocare con noi, ancora non sa giocare con noi. Però la società con lui ha fatto bene. Però mi fa un po' male al cuore leggere certe analisi su Ibanez. È troppo facile dire che Ibanez ha sbagliato un po' di partite importanti. Sarebbe più onesto dire che Ibanez è stato un giocatore fantastico per noi. Il più veloce dei nostri difensori, il più pericolo da palla inattiva, il più forte nella pressione alta. Qualche volta leggo che non era un giocatore importante per noi. Al di là dell'attaccante, la società e il direttore hanno fatto un buon lavoro. Non posso dire che sono super contento. Il campionato inizia domani, non il 31 agosto. È difficile, ma rispetto e sono tranquillo. Non sono arrabbiato, non litigo con nesusno. Cerco sempre di essere positivo e lo sono perché i giocatori hanno bisogno della mia positività. Con la società siamo, non siamo a due lati opposti del fiume. Domani quando si gioca e si entra in campio io sono l'allenatore".
Mourinho non ha poi voluto parlare del suo rapporto con la società: "Non penso che il signor Friedkin sarebbe contento se io parlassi del mio rapporto con lui. Lui è una persona ultra privata, non gli piacciono le luci. Io sono un suo dipendente, non posso commentare il mio rapporto con la società".
L'allenatore della Roma ha poi detto la sua su alcuni mancati acquisti: "Ci sono numeri che non ho ancora capito molto molto bene. La questione del fair play finanziario e l'accordo che la Roma ha firmato con la Uefa, ci sono dei punti che non ho ancora capito molto molto bene. Soprattutto quando ci si paragona con altri club che hanno problemi con il fair play finanziario. Per non parlare delle squadre che sembrano giocare in un universo completamente diverso. Sulla questione legale io come allenatore non posso commentare. Io mi devo fidare della parola del direttore e della società che non finiremo il mercato senza risolvere questa soluzione. Ovviamente il campionato inizia domani. Scherzando avevo detto che anche se Mbappé arrivasse il 31 agosto sarebbe tardi. Siamo in ritardo, internamente lo sappiamo. Io lo so, i giocatori lo sanno, il direttore e la società lo sanno. Se non si è risolto questo problema è perché non hanno potuto e perché non hanno avuto lo stesso successo ottenuto con altri giocatori in altri ruoli".
Poi, ha aggiunto: "Io devo aspettare ma soprattutto devo giocare domani. Sarò nella mia stanza sapendo che chi è nello spogliatoio e in panchina saprà fare benissimo il proprio lavoro. È una cosa che abbiamo fatto nelle amichevoli, a volte non sono andato nello spogliatoio, altre non sono andato in panchina. Altre volte quando sono andato non ho parlato. I giocatori hanno lavorato molto molto bene. Vediamo che succede la prossima settimane e se non succede nulla andremo con la stessa squadra anche a Verona".
Mourinho ha poi parlato del suo nuovo centrocampo: "Pellegrini e Aouar possono giocare insieme, tutto dipende dal momento, da come stanno, dall'avversario. Al di là dei nuovi, tutti gli altri hanno già lavorato con noi che permette di pensare a vari moduli. A centrocampo abbiamo tanta gente che è multi funzionale. Non abbimao un solo giocatore che può giocare in una sola posizione e con un solo modulo. Cristante può giocare da 6 o da 8, Pellegrini e Aouar da 8 o 10, Renato da 8, Paredes da 6 o tra i due mediani, Bove da 8 o tra i due mediani".
L'allenatore portoghese ha poi parlato del suo rapporto con gli arbitri: "Una cosa è la Roma e un'altra cosa sono io. Non so se c'è stato un problema politico con me, non voglio entrarci. A me interessa solo il campo. Il campo, la partita, arbitri, quattro arbitri, rettangolo di gioco e panchine. L'unica cosa che mi interessa è che sia uguale per tutti e che ci sia onestà. 'A me non piace Mourinho', non mi interessa. Nella partita io arbitro guardo Mourinho e guardo Sousa e per me sono tutti uguali. Faccio una sfida a tutti per domani, guardate la panchina della Roma e quella della Salernitana. Guardate tutti allo stesso modo, è l'unica cosa che mi interessa. Non voglio entrare nel discorso politico. I giocatori e la panchina della Roma sono uguali agli altri. Siamo tutti uguali, questa è l'unica cosa che voglio io. Se sarà così avremo la stagione perfetta".
Infine ha parlato nuovamente della cessione di Matic e degli arrivi di Paredes e Renato Sanches: "L'uscita del signor Matic non ce l'aspettavamo. La Roma però ha avuto una risposta immediata e fantastica. Nemanja Matic ha giocato 50 partite l'anno scorso, il 75% delle partite fatte. Grandissimo giocatore, era molto molto importante per noi. Lo abbiamo perso però è arrivato Paredes ed è arrivato Renato. Questo per noi non è un problema. Il problema è se uno va via e poi non viene un altro. Sono arrivati due giocatori che non sono al loro massimo livello, ma se siamo felici con loro e li aiutiamo a recuparare, sono due giocatori di grande qualità. Qui non è che perdiamo qualcosa. Il gruppo è fantastico. Chi va via, va via piangendo. Il contatto tra le squadra e me con Oliveira, Veretout, Volpato, Diawata, Tahirovic, è un contatto non dico quotidiano ma li sentiamo spesso. Siamo una famiglia. È andato via uno ma andiamo avanti, benvenuti a chi è arrivato. Domani si inizia e andiamo insieme".