Chi ha vissuto l’avvento dei videogiochi, ne ricorda gli albori nostalgicamente. Giocatori abbozzati, di qualità graficamente bassa, magari anche con i nomi sbagliati. Ci sono passati in molti, insomma, perfino Mario Rui.
“Il mio idolo nel ruolo di terzino sinistro è sempre stato Roberto Carlos. Ma da bambino non era quello il mio ruolo” racconta il giocatore della Roma nelle pagine del Match Program giallorosso. Che spiega i motivi della sua affezione: “Ricordo che i primi giochi alla PlayStation avevano i nomi sbagliati. La mia coppia d’attacco era composta da Ronaride e Roberto Larcos, che in realtà erano Ronaldo e Roberto Carlos. Io lo schieravo sempre in attacco perché era piccolo, velocissimo e con un tiro impressionante. Da lì, è cominciato a piacermi, poi chissà, sarà stato il destino ma ho cominciato a giocare proprio in quel ruolo”.