Una settimana dopo Inter-Roma e i fischi di San Siro, Romelu Lukaku si è ripreso la scena. Con gli interessi. Nel male, perché ha fallito dopo cinque minuti di partita il suo primo rigore in Serie A dopo averne segnati 14 di fila, e nel bene perché al 94' ha regalato la vittoria alla Roma contro un Lecce che stava per fare il colpaccio nella capitale. E sarebbe stato tutto merito di Wladimiro Falcone, che contro la Roma sa come esaltarsi, e di Almqvist che al 71' aveva sbloccato la gara e silenziato i 64mila dell'Olimpico che soltanto in pieno recupero hanno potuto esultare, prima con il primo gol di Azmoun (al 91') poi con la rete del 2-1 di Lukaku che al 94' si è tolto pensieri e maglia prima di ricevere l'abbraccio dei compagni e della curva sud.
Lukaku, dal primo rigore sbagliato in A al bacio di Mourinho dopo il gol vittoria
Lukaku non sbagliava un calcio di rigore dal 26 agosto 2017, difronte a lui c'era Schmeichel, era la Premier League e in panchina c'era sempre José Mourinho. Attaccante spietato da un lato ma dall'altro ragazzo "sensibile", e non poco. L'aggettivo l'ha scelto Mourinho che nel post gara ha spiegato cosa c'era nell'abbraccio e nel bacio che ha dato al suo centravanti a partita finita, mentre il belga si teneva la testa tra le mani e si piegava su se stesso in una posa liberatoria. "Il rigore non l'ha calciato Paulo perché non se la sentiva di colpire il pallone da fermo. No calci d'angolo, no punizioni dirette e no rigori per lui. Per questo ho fatto tirare Romelu, che è un giocatore nel quale riponiamo molta fiducia.
Ma il problema è che Romelu è un ragazzo ultra emozionale e lo dico io che lo conosco meglio di tutti, avendolo allenato in tre squadre diverse. E' un ragazzo molto sensibile quindi, quando sbaglia un rigore nei primi minuti, il suo cuore piange, la sua anima piange e lui soffre. Per questo avere avuto la possibilità di fare il gol della vittoria all'ultimo minuto è stato perfetto. Perché era la vittoria della squadra e anche Romelu potrà dormire un po' meglio e svegliarsi con un sorriso, perché lui è veramente un ragazzo con un cuore grande". E con una media gol sempre elevata, visti i 9 centri in 12 partite in totale.
Falcone e l'incontro con Mourinho a fine partita
Uno score che Falcone ha provato a peggiorare, neutralizzando il rigore a inizio gara e non solo. Il numero uno del Lecce ha parato il 31% dei rigori che gli sono stati fischiati contro in carriera. Dodici in totale tra Serie A, B, Lega Pro e Coppa Italia. Proprio lui che è nato a Roma e che fa il tifo per questa squadra da sempre: "E' un onore per me essere stato il primo portiere a parare un rigore a Lukaku - ha detto in conferenza stampa - nella mia città e contro la squadra per cui tifo fin da bambino. Comunque l'avevo studiato un po', con lui devi scegliere un angolo, veniva da tanti rigori segnati, poi ho seguito il mio istinto e mi è andata bene".
Ma un altro momento di questo Roma-Lecce che difficilmente dimenticherà è l'incontro a fine gara con Mourinho: "Mi ha detto qualcosa sì, le parole precise non posso ripeterle... Ha detto 'hai rotto le scatole, è la terza volta che giochi contro di me e pari tutto'. Ma mi ha fatto molto piacere aver parlato così con lui".
Credits foto: Domenico Bari