È la Roma di Fonseca. La si riconosce per l’idea di gioco e per posizionamento in campo. I protagonisti sono però gli stessi: Kolarov e Zaniolo. Il primo è ripartito di mancino, come aveva terminato lo scorso anno. Il secondo aveva scomodato paragoni importanti a Roma, salvo frenare lievemente nelle ultime partite della passata stagione. Un calo fisiologico per chi alla prima stagione non aveva rifiatato mai. Un inizio di stagione che lo riporta in alto.
Il derby del giovane e dell’esperto. Il giovane Zaniolo al suo secondo derby fa percepire consapevolezza: delle proprie qualità e del temperamento. Giocatore navigato, quasi da un pilota automatico. Difende il pallone per far salire la squadra. Quadricipiti piantati a terra, resistere alla carica, prendere fallo oppure strappa sulla fascia. Quegli allunghi che quando si allarga sulla destra regalano una ola che accompagna le falcate del giovane giallorosso. Oggi sbaglia nell’ultimo passaggio, a volte anche poco accompagnato dai compagni. Lui si spreme e spinge forte. La responsabilità non gli pesa. È lui la stella di questa Roma che ancora deve prendere forma.
Di nuovo Kolarov decisivo. Come contro il Genoa, come nel derby del settembre del 2018. Il serbo continua la sua media gol da attaccante: due nelle prime due partite. Ancora in gol nel derby, senza pensare troppo al peso dell’ex. Esulta e lo fa liberamente, come già fatto in passato. Ora è giallorosso e Fonseca lo ringrazia perché è lì che la Roma si appoggia quando è in difficoltà. È lì che i giallorossi fanno uscire il pallone per essere sicuri di non perdere il possesso. “Una Roma bassa ma imbattuta, fin dall’inizio della preparazione” Le parole di fiducia di Fonseca. L’allenatore portoghese attende nell’ultimo giorno di mercato le novità richieste (previsto in serata l’arrivo di Kalinic). Intanto si poggia sui piedi e sui fisici di Kolarov e Zaniolo. Il giovane e l’esperto di questa nuova Roma.