Sembrava una meteora e, invece, si sta riscoprendo risorsa. Rick Karsdorp è uno dei protagonisti di questa Roma, targata José Mourinho.
Arrivato nell'estate del 2017 dal Feyenoord per 14 milioni di euro, tuttavia, il suo insediamento all'interno della nostra Serie A, nonché nella Roma, non è stato dei più semplici. I suoi primi due anni in giallorosso non sono stati particolarmente esaltanti. La causa è da ricercare nelle esperienze pregresse, maturate in Olanda, dove ha intrattenuto comportamenti non proprio professionali.
Tra la vita "olandese" e quella romana
Il terzino destro olandese della Roma ha fatto strada per arrivare ad essere dov'è attualmente. Il percorso non è stato semplice, anzi...questo si è rivelato tortuoso. E ci ha messo del suo per renderlo tale, uscendo e bevendo tanto: "Mi piaceva bere e uscire, ora non succede più".
Un'affermazione netta che, però, viene ormai oscurata da un presente e un immediato futuro decisamente più interessante per lui. In tal senso è stato determinante sposare il "progetto Roma", non solo calcisticamente parlando, e incontrare una figura come José Mourinho: "Il motivo per cui sono venuto a giocare all'estero è stato proprio per il progetto della Roma. Mourinho mi rende migliore. Qui i tifosi ti lasciano davvero tranquillo. Ovviamente vengo avvicinato quando cammino per strada, ma in generale i sostenitori non esagerano. Se sono fuori a cena, aspettano pazientemente fino al termine per un autografo o una foto".
Dichiarazioni distensive che succedono a un avvio di rapporto non proprio florido, a causa dei continui stop, influenti sulla prima parte dell'avventura del terzino in giallorosso: "Con gli infortuni non sono riuscito a dimostrare il mio valore per molto tempo, la gente ha iniziato a chiedersi se potevo sopportare il livello e se potevo ancora essere completamente in forma. Dopo il mio secondo periodo in Olanda sono tornato, determinato ad avere successo qui. Ha funzionato e sono diventato un titolare".
Derby a confronto
Se non si può negare che l'avvento nella Capitale lo abbia migliorato come uomo e come calciatore, c'è un aspetto che gioca a favore dell'Olanda: ossia l'approccio alle grandi sfide. In particolare si sofferma sull'atmosfera caratterizzante due partite: Roma-Lazio e Feyenoord-Ajax. L'importanza della partita non varia. Ciò che muta è la reazione dell'ambiente; quello italiano è senza dubbio più critico di quello olandese:
"La passione per il club è chiara, soprattutto nel derby contro la Lazio, che è un po' più intenso di Feyenoord-Ajax. E anche qui vale: se giochi bene, sei un eroe; se giochi male ricevi critiche. Anche se, ora che ci penso, forse le persone sono un po' più critiche qui che al Feyenoord".