Roma, Karsdorp: "Mourinho mi rende migliore. A Roma più critiche che i...
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Data: 24/12/2021 -

Roma, Karsdorp: "Prima mi piaceva bere e uscire, ora non succede più"

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Rick Karsdorp parla del suo passato non da atleta e di come Roma e Mourinho lo abbiano migliorato sensibilmente
Rick Karsdorp parla del suo passato non da atleta e di come Roma e Mourinho lo abbiano migliorato sensibilmente

Sembrava una meteora e, invece, si sta riscoprendo risorsa. Rick Karsdorp è uno dei protagonisti di questa Roma, targata José Mourinho.

 

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Arrivato nell'estate del 2017 dal Feyenoord per 14 milioni di euro, tuttavia, il suo insediamento all'interno della nostra Serie A, nonché nella Roma, non è stato dei più semplici. I suoi primi due anni in giallorosso non sono stati particolarmente esaltanti. La causa è da ricercare nelle esperienze pregresse, maturate in Olanda, dove ha intrattenuto comportamenti non proprio professionali.

Tra la vita "olandese" e quella romana

Il terzino destro olandese della Roma ha fatto strada per arrivare ad essere dov'è attualmente. Il percorso non è stato semplice, anzi...questo si è rivelato tortuoso. E ci ha messo del suo per renderlo tale, uscendo e bevendo tanto: "Mi piaceva bere e uscire, ora non succede più".

 

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Un'affermazione netta che, però, viene ormai oscurata da un presente e un immediato futuro decisamente più interessante per lui. In tal senso è stato determinante sposare il "progetto Roma", non solo calcisticamente parlando, e incontrare una figura come José Mourinho: "Il motivo per cui sono venuto a giocare all'estero è stato proprio per il progetto della Roma. Mourinho mi rende migliore. Qui i tifosi ti lasciano davvero tranquillo. Ovviamente vengo avvicinato quando cammino per strada, ma in generale i sostenitori non esagerano. Se sono fuori a cena, aspettano pazientemente fino al termine per un autografo o una foto".

Dichiarazioni distensive che succedono a un avvio di rapporto non proprio florido, a causa dei continui stop, influenti sulla prima parte dell'avventura del terzino in giallorosso: "Con gli infortuni non sono riuscito a dimostrare il mio valore per molto tempo, la gente ha iniziato a chiedersi se potevo sopportare il livello e se potevo ancora essere completamente in forma. Dopo il mio secondo periodo in Olanda sono tornato, determinato ad avere successo qui. Ha funzionato e sono diventato un titolare".

Derby a confronto

Se non si può negare che l'avvento nella Capitale lo abbia migliorato come uomo e come calciatore, c'è un aspetto che gioca a favore dell'Olanda: ossia l'approccio alle grandi sfide. In particolare si sofferma sull'atmosfera caratterizzante due partite: Roma-Lazio e Feyenoord-Ajax. L'importanza della partita non varia. Ciò che muta è la reazione dell'ambiente; quello italiano è senza dubbio più critico di quello olandese:

 

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"La passione per il club è chiara, soprattutto nel derby contro la Lazio, che è un po' più intenso di Feyenoord-Ajax. E anche qui vale: se giochi bene, sei un eroe; se giochi male ricevi critiche. Anche se, ora che ci penso, forse le persone sono un po' più critiche qui che al Feyenoord".  

 



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