Milan-Roma, partita speciale per Umberto Gandini. Ventitré anni di successi in rossonero, poi il passaggio ai giallorossi, con l'incarico di amministratore delegato. Quali pensieri ed emozioni proverà Gandini all'ingresso a San Siro? "Sono teso, non emozionato" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ormai il mio futuro è giallorosso, i ricordi contano solo per far tesoro delle esperienze. Tutto il Milan deve tanto a Silvio Berlusconi, me compreso. Al fianco di Galliani ho vissuto anni bellissimi. Ma quel mondo ora non c’è più. Il bilancio è positivo. Siamo in Champions League e l’ultima stagione ci ha consegnato l’addio di Totti. Ma tutto va per il meglio. Francesco s’è calato bene nella parte del dirigente, mentre Eusebio ci sta confermando di aver fatto la scelta giusta. La squadra sta traendo profitto dal suo metodo di lavoro. Obiettivi? Non è facile far meglio del secondo posto, ma ci proveremo. Anche tutti coloro che lavorano ogni giorno a Trigoria stanno dando il massimo. Meritano una citazione Mauro Baldissoni e il nostro d.s. Monchi e vedo che ogni giorno c’è un progresso. Si programma, puntando su obiettivi strategici".
Sul nuovo stadio: "Siamo molto contenti, se tutto va bene nella primavera del nuovo anno potranno partire i lavori. E ciò ci ripagherà di tante fatiche". Obiettivi europei? "In Champions ora ci giochiamo molto nelle prossime due gare con il Chelsea, ma è tutto aperto e siamo ottimisti. Con il Milan è uno spareggio, lo sappiamo bene. Quest’anno ci sono almeno sei squadre che lottano per entrare in Champions, anche se è presto questa è una partita chiave. Il Milan è sempre temibile, ma dopo questa settimana incandescente sarà sicuramente carico. È un’insidia in più, anche se noi giochiamo sempre per vincere". Milano vuole tornare leader: "È bello che il Meazza sia tornato a dare le emozioni di sempre grazie al suo pubblico appassionato. Il baricentro del calcio italiano negli ultimi anni si è riposizionato, anche se la ritrovata competitività di Inter e Milan è un bene per tutti. Devo dire che la riforma che dà i quattro posti in Champions ha funzionato da stimolo: con più pretendenti c’è più interesse e spettacolo. La stessa Roma sta dando entusiasmo ai nostri tifosi: non a caso anche noi abbiamo avuto un aumento sia negli abbonati che nelle presenze. Buon segno".
Calcio italiano in crescita: "Io sono convinto che nel calcio i cicli siano fatali. C’eravamo depressi troppo gli anni scorsi, ora il bell’avvio anche in Europa League è la prova che il vento è cambiato. Sarà importante fare strada in entrambe le competizioni europee: non solo per rimontare posti nel ranking Uefa. La Spagna è inarrivabile, ma se, dopo aver superato la Germania, ci avvicinassimo all’Inghilterra...". In chiusura d'intervista si parla di Ancelotti: "Il Bayern ha sbagliato, facendogli pagare dissidi interni. Credo si prenderà un bel po’ di riposo. Poi, andrà in un club al top. L’Italia? Un giorno forse tornerà. Non so quando".