Prima in classifica, a +8 sulla Juventus seconda, in finale di Coppa Italia e ai quarti di Champions League. La stagione della Roma femminile di Alessandro Spugna è da incorniciare e in Europa si prepara ad affrontare il Barcellona nei quarti di Women's Champions League. L'andata - in programma domani, martedì 21 marzo - si gioca in uno stadio Olimpico che ospiterà oltre 35mila tifosi e secondo il capitano Elisa Bartoli è "la sfida delle sfide".
La Roma, reduce dal 5-1 contro la Fiorentina nella prima giornata della Poule Scudetto di campionato - è l'unica squadra debuttante nella competizione ad essere arrivata fino a questa fase. Un traguardo storico, per questo per Alessandro Spugna, che guida questa squadra dal 2021, "le sensazioni sono belle e molto positive. Speravamo di arrivare qui a inizio stagione ma non pensavamo potesse accadere. Abbiamo affrontato la Champions passo dopo passo e ora ci troviamo a giocare questo quarto di finale. Chance? Non lo so, proveremo a fare la gara secondo le nostre caratteristiche e ci saranno tanti tifosi, sarà un evento e un'esperienza fantastica per noi. E' un altro tassello per la nostra crescita personale di gruppo e di squadra, oltre che per tutto il movimento. Abbiamo sempre affrontato questa competizione partita dopo partita. La gara col Wolfsburg però ci ha fatto capire che potevamo fare qualcosa di buono perché loro sono costruiti per arrivare fino in fondo e averli battuti ha significato tanto. Il giorno dopo ci siamo parlati e ci siamo detti 'possiamo provarci'.
C'è tensione com'è giusto che sia ma a noi piace anche perché significa che giochiamo partite importanti. Sono numeri pazzeschi quelli del Barcellona, ho visto tante loro partite, anche da prima del sorteggio. Anche loro però qualcosa potranno concedere anche se guardando i numeri lo fanno molto poco. Dovremo giocare con le nostre caratteristiche ma sarà una partita alla fine della quale capiremo veramente a che punto siamo.
Losada? Giorno dopo giorno sta sempre meglio. Appena arrivata aveva bisogno di tempo per poter trovare completamente la condizione perché ha avuto un po' di problemi ma sta lavorando benissimo e si è inserita perfettamente nel gruppo. Ci ha dato una grossa mano tutte le volte che è scesa in campo.
Il Barcellona è una squadra molto forte ma anche loro hanno lasciato qualcosa in qualche partita. Noi dovremo entrare in campo con grande determinazione e dovremo sfruttare al meglio quello che ci concederanno. Inoltre fuori casa hanno sempre preso gol ed è un dato ma noi dovremo fare la nostra partita con le nostre caratteristiche e con grande umiltà. E cercare di tenere la palla il più possibile. Non dobbiamo avere il timore di affrontarle ma consapevolezza. E' una grande conquista giocare un quarto di finale qui all'Olimpico, vogliamo dimostrare di poterci stare in questa competizione. Poi c'è la partita e vogliamo vincerla. Se il Barcellona sarà più forte di noi vinceranno loro ma il nostro focus dovrà essere di gruppo".
Bartoli: "Che sogno. Non ci aspettavamo di arrivare ai quarti"
"Sono uscita dalla semifinale di Coppa con una bella distorsione. Abbiamo fatto il possibile e oggi ci sarà una prova. Lo staff è stato grandissimo e vedremo se riuscirò a giocare o no. Essere qui è veramente un sogno bellissimo. Non ci aspettavamo di arrivare ai quarti di finale, sono sincera. Quest'anno ci deve far capire che possiamo esserci, che possiamo fare la nostra parte e che potremo ripeterci anche negli anni futuri. Promessa ai tifosi? So che saranno in 35mila ed è un bellissimo passo e una conferma. Finalmente dopo 5 anni siamo riusciti a trascinarli fin qui e a farli venire all'Olimpico. Per domani posso promettere che daremo il massimo contro una della squadre più forti d'Europa. Altre promesse non posso farle".
"Realisti e intelligenti, magari è chiave per il 'colpaccio'"
"All'inizio l'obiettivo era superare il girone poi gli altri obiettivi li abbiamo superati passo dopo passo - ha proseguito Bartoli in conferenza -. Non siamo mai andate oltre, abbiamo pensato sempre solo al presente. Domani giocheremo all'Olimpico, sono 30 anni che sogno di giocare qui. E spero di riuscirci, incrocio le dita. Ho detto alle ragazze di viverla serenamente. Giocare contro una delle squadre più forti... Cosa c'è di più bello? E' la sfida delle sfide, ci alleniamo per affrontare le più forti. Ma ce lo stiamo dicendo da inizio percorso. La Champions la stiamo vivendo e sognando. Dobbiamo viverla in modo sereno. Nulla è impossibile, c'è sempre una speranza. Come col Wolsfburg entreremo in campo e faremo il nostro gioco, mettendo in primo piano la nostra identità e forza. Poi dipende dall'avversario, certo, ma c'è la voglia di fare risultato soprattutto davanti a 35mila persone. Ma bisogna anche essere umili e vedere se cambiare qualcosa in corsa. Bisogna essere realisti e intelligenti, non possiamo voler essere più forti ma, in alcuni frangenti, più intelligenti sì. E questa magari sarà la chiave per fare il colpaccio. Altrimenti nemmeno entriamo in campo".