Dopo lo 0-0 contro il Bologna, la Roma saluta definitivamente (e aritmeticamente) il quarto posto. Non c'è più tempo, nè punti a disposizione, per puntare ancora alla Champions League. Una "partita povera", come l'ha definita José Mourinho nel post gara che però fa sorridere altre due squadre. Il Napoli e la Juventus infatti ormai sono certe di partecipare alla prossima Champions.
Così ora è l'Europa League che diventa la più alta ambizione europea giallorossa per la stagione 2022/23; il quinto posto il nuovo piazzamento e obiettivo principale da contendere con Lazio, Fiorentina e Atalanta. Senza dimenticare però che anche la sesta posizione quest'anno garantirà un pass per l'Europa League, visto che le finaliste della Coppa Italia hanno già la sicurezza di un posto in Champions.
Ma per ottenere la qualificazione alla seconda competizione europea la Roma al momento ha due vie: la quinta posizione (scivolare ancora in classifica non è nei piani di Mourinho), appunto, oppure la vittoria della Conference League (e in questo caso l'Italia avrebbe 3 squadre in Europa League e nessuna in Conference l'anno prossimo). Strade diverse, ma soprattutto tanti chilometri da percorrere per raggiungere questa nuova meta.
Due vie per la stessa Europa
Chilometri sì, perché due delle ultime tre gare di Serie A la Roma le giocherà in trasferta, contro Fiorentina e Torino. Nelle stesse giornate in cui la Lazio ospiterà in casa Sampdoria e Verona. Lontano dunque da quell'Olimpico che ha sempre risposto presente in un unico modo: il sold out, che riproporrà anche giovedì prossimo e contro il Venezia per salutare questo campionato.
A chilometri di distanza dalla Capitale anche perché l'altro percorso porta in Albania, a Tirana. Certo, ci sono ancora 90 minuti da giocare contro il Leicester (gara di giovedì prossimo che inevitabilmente ha condizionato le scelte di Mourinho contro il Bologna) prima di staccare il biglietto per la finale di Conference, e la (semi)finale di Roma vale tanto. Tantissimo. Un'ultima preziosa trasferta. Una di quelle in cui la posta in palio è più alta di quanto sembri. Nel 'pacchetto' c'è anche la qualificazione all'Europa League, sì, ma in questo scenario può presto diventare il primo 'premio' a passare in secondo piano per più di un tifoso. Soprattutto in una piazza e per un club al quale un trofeo manca da 14 anni. Bacheca e casse che possono arricchirsi in un colpo solo, visto anche il premio economico che spetta alla vincitrice della neonata competizione. Tanti fattori che rendono questi due percorsi molto diversi, seppur con una meta finale in comune. E lo Stadio Olimpico? Protagonista solo per Leicester e Venezia.
Che siano i circa mille km complessivi tra Firenze e Torino oppure i quasi 700 che dividono la Capitale da Tirana, comunque non c'è una via più breve per l'Europa League. Solo un bivio e tanti chilometri per la Roma che ora ha un nuovo obiettivo europeo per la prossima stagione.