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Data: 27/04/2018 -

Roma, Di Francesco: "Vicini a Sean Cox, che il ritorno sia una festa di sport. Con il Chievo come una semifinale"

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Testa al terzo posto, pensieri probabilmente ancora offuscati da quanto accaduto ad Anfield. Tanto dentro al campo con lo show di Salah, quanto fuori con gli scontri fra tifosi e le condizioni critiche di Sean Cox, che lotta fra la vita e la morte: "Io, la squadra e lo staff siamo molto vicini a lui e alla sua famiglia. Mi auguro che la partita di ritorno sia principalmente una bella festa di sport. Questo è un appello che faccio alla mia tifoseria". Apre così la conferenza stampa Eusebio Di Francesco, che poi lascia spazio alle domande dei giornalisti presenti. Poco Chievo in realtà, tanto Liverpool: "Siamo tutti molto dispiaciuti per il risultato di Anfield. Credevamo di poter rimanere maggiormente in partita - continua l'allenatore giallorosso - analizzando la partita abbiamo fatto molto bene per i primi 25', sembravamo più in partita di loro. Poi alla prima occasione di Manè ci siamo abbassati un pochino e siamo stati poco determinati in alcuni contrasti. Fisicamente il Liverpool ci è stato superiore. Noi per competere bisogna alzare il nostro livello di corsa e di intensità, come fatto con il Barcellona. Siamo un po' smarriti e impauriti e non deve accadere perché stiamo facendo qualcosa di grandioso. Serve più spensieratezza". Poi, però, c'è anche il campionato e un Chievo in cerca di punti preziosi per la salvezza: "Si tratta di una squadra abituata a questo genere di campionato. Ha una rosa esperta e questo è un gran vantaggio. Noi, però, dobbiamo essere incisivi, cercando un gol subito. Mancano quattro partite alla fine e non c'è più tempo per sbagliare. Con il Chievo è come una semifinale di Champions". Non saranno della partita Strootman e Perotti: "Il primo - spiega Di Francesco - ha rimediato una forte contusione al costato, ma spero di averlo a disposizione per il Liverpool. Il secondo, invece, ne avrà forse per un paio di settimane. Formazione? Devo ancora valutare l'allenamento di oggi, ma con il Chievo ci saranno sicuramente alcuni cambiamenti". Nello 0-0 dell'andata, lo scorso dicembre, l'esordio di Schick: "Che può giocare come ala in un 4-3-3, ma sacrificandosi di più in difesa. Detto questo può essere della partita, perchè è in una condizione fisica e mentale ottimale".

Il discorso, però, non può non ricadere nuovamente sul Liverpool e sulla missione rimonta di mercoledì: "Lo dissi prima del ritorno con il Barcellona, lo ripeto oggi: chi non ci crede stia a casa. Non dovremmo giocare una gara di ritorno con 70 000 persone allo stadio? Non voglio neanche parlarne. Lasciatela lavorare in pace la squadra. Per tutte le scelte sbagliate prendetevela con me". Chiosa finale sul campionato, dove la Roma forse avrebbe dovuto raccogliere un po' di più: "Ma quando lotti su due fronti è normale fare più fatica su uno - spiega Di Francesco - la Juve è la più abituata a giocarsela alla pari in tutto. Sicuramente abbiamo lasciato qualche punto di troppo, ma in Champions stiamo facendo qualcosa di grandioso. Solo a fine anno si potrà giudicare il nostro lavoro"

"Non so che lavoro faccia Roy Keane e non mi interessa, non devo dare risposte ad uno che sta dall'altra parte e magari ha interesse a dire cose che si dicevano prima del Barcellona. Si dicevano prima in Italia, figuriamoci ora in Inghilterra. Non mi tocca, è giusto rispondere sul campo. Ricordiamoci di dove siamo arrivati. C'è stato un giocatore a fare la differenza, è stato Salah: mi auguro che stavolta sia uno dei miei a fare la differenza".










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