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Data: 11/02/2018 -

Roma, Di Francesco: "Under giocava d'istinto, è cresciuto molto. Oggi punto di partenza"

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Seconda vittoria consecutiva per la Roma dopo quella dello scorso turno ai danni del Verona. Ma soprattutto seconda vittoria targata Cengiz Under, grande protagonista anche oggi nel 5-2 al Benevento. 3 punti che permettono ai giallorossi di scavalcare la Lazio al quarto posto. Ha commentato così il match Eusebio Di Francesco ai microfoni di Sky Sport: “Oggi è un punto di partenza, per quanto riguarda il punto di vista del gioco altre volte abbiamo creato tanto e concretizzato poco. Anche oggi abbiamo creato tanto seppur non giocando bene. Nel secondo tempo spostando qualcosina la squadra si è espressa meglio”.

Sulle giocate dei singoli: “Sorrido quando si parla di giocate individuali perché tutte le grandi squadre vincono per i gol dei loro grandi giocatori. Il calcio è fatto di queste giocate, l’importante è avere il predominio del gioco. Avevamo due partite in cui eravamo solo obbligati a vincere ma vincere non è mai facile”.

Sui cambiamenti tattici: “Ho cambiato qualcosina perché giocando col trequartista abbiamo assimilato determinati concetti. Dove non ci siamo mossi bene secondo me è nella fase difensiva con alcuni movimenti di Perotti, poi riportandolo nella sua zona di competenza nel secondo tempo si è espresso molto meglio”.

Su Cengiz Under: “Under è destro. Scherzo – ride -… Lui sta lavorando a livello individuale nei movimenti, era più abituato a giocare d’istinto, è cresciuto davvero tanto. A volte gioca di destro quando lo metto a destra per rientrare di sinistro e paradossalmente ora è un’arma in più”.

Su Dzeko: “Dzeko credo sia il calciatore dopo Dybala quello che ha calciato in porta più di tutti. Ha avuto 2, 3 occasioni importanti e non è poco per un attaccante. È mancato un po’ in cattiveria nell’andare a concretizzare e voglio metterlo nelle condizioni per cercare di facilitare i suoi movimenti. In queste 2 gare ha partecipato di più alla manovra e sono convinto che i gol arriveranno. Devo fargli capire che può lavorare per se stesso e per la squadra un po’ di più”.



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