"Si può sempre fare qualcosa in più, come nella situazione del gol preso. Peccato perché abbiamo gestito molto bene in determinati momenti, nella gestione e nei recuperi nell'area avversaria. Negli ultimi cinque minuti potevamo essere più bravi a risalire ed accorciare". Delusione per i due punti persi ed il pareggio a San Siro contro l'Inter, in rimonta per i nerazzurri, ed Eusebio Di Francesco ha analizzato così la gara di stasera tra la forma dei suoi, le scelte tattiche e a gara in corso ed il calciomercato: "La squadra mi ha dato una risposta importante dal punto di vista anche della volontà, della prestazione, della voglia. E' un lavoro psicologico che ho fatto tantissimo e ho avuto risposte importanti. Mi auguro finisca il più presto possibile questo gennaio. Mercato? Non mi aspetto niente, Roma vive di queste situazioni, io no. Peccato però perché non dobbiamo perdere nè la nostra fisionomia nè la nostra mentalità".
"Nainggolan? Volevo liberarlo, volevo che diventasse il trequarti della squadra in modo che mandasse anche El Shaarawy in avanti. Volevo dargli più capacità di tiro. Facendo questo, ho messo Gerson più mezzala ed esterno; a seconda di come andava poi si scambiavano il ruolo - ha proseguito l'allenatore della Roma -. Florenzi a centrocampo e Bruno Peres dietro? La responsabilità non va data al calciatore. Non era proposto a caso, l'avevamo provato. Avevo poche soluzioni per mettere un centrocampista di ruolo senza modificare l'assetto. Sulla fascia destra potevamo fare meglio ma mi viene da sorridere, dicevano tutti che Florenzi avrebbe sofferto con Perisic... Strootman davanti alla difesa? Già l'avevo provato in allenamento, viene a prendere la palla bassa. Ha dato equilibrio, ha accorciato davanti ma è stato bravissimo nella gestione della palla. In alcuni momenti dovevamo essere più bravi a verticalizzare ma in questo siamo un po' mancati". Chiusura, ancora sul mercato: "Il desiderio di migliorare la squadra c'è sempre. Sono soddisfatto di quello che la squadra ha fatto per 70 minuti. Parlare ora di mercato non è il caso per me, c'è una partita alle porte e ci sono delle decisioni sulle quali spesso l'allenatore può fare poco".