"Abbiamo cambiato mentalità dopo la partita contro il Chelsea". Eusebio Di Francesco, in un'intervista a Roma Tv, introduce il match dei quarti di finale di Champions League contro il Barcellona: "Quella partita ci ha dato forza. Stesso atteggiamento anche col Barça? Dipende sempre dall'avversario che si incontra. Però a me non piace essere passivo e accettare il palleggio degli avversari, perché questo ci toglie forza e sicurezza. Io invece voglio che la Roma giochi sempre con personalità, dimostrando sempre di voler dominare: l'importante è l'aspetto mentale e sarà un segnale importante anche per affrontare il Barcellona, contro cui dobbiamo fare il possibile. Essere arrivati ai quarti - prosegue Di Francesco - è una bella soddisfazione perché non sempre questo obiettivo è stato raggiunto". Un obiettivo che forse ha tolto qualcosa al campionato: "Potevamo fare più punti, ma in Europa ci stiamo togliendo delle soddisfazioni. Non dobbimo accontentarci: rispetto per il Barcellona ma non paura, perché la paura non aiuta".
Tra gli allenatori rimasti in corsa in Europa, Di Francesco ammette di avere "un debole" per Guardiola: "Sono amico di Montella, ma scelgo Pep per quello che ha creato negli anni. Guardare il City è un'altra cosa, totalmente diverso. Lui allena lo spazio e il tempo". Di Francesco si esprime poi anche sugli allenatori italiani: "Spalletti prepara molto bene le partite ed è un grande estimatore di Zeman; Inzaghi è cresciuto tantissimo ed eccelle nella gestione del gruppo, mi ha stupito data la sua giovane età. Gattuso? Ha trasmesso il senso di appartenenza ai suoi giocatori, il Milan gli somiglia".