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Data: 01/05/2018 -

Roma, Alisson: "Abbiamo la metà delle probabilità di passare. Salah va temuto come Messi"

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Dopo la grande delusione di Anfield e la vittoria interna con il Chievo in campionato, è tornato a parlare l'estremo difensore giallorosso Alisson, pronto ad una nuova sfida con i reds. Il brasiliano ha raccontato come ha reagito la squadra dopo la sconfitta nella gara d'andata contro il Liverpool: "Noi conosciamo la nostra vera forza, sappiamo che c’è il pubblico come dodicesimo giocatore, che in casa non abbiamo subito mai gol in Europa, che abbiamo battuto 3-0 il Chelsea e il Barcellona. E tutto questo ci dà fiducia. Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno. Dopo il quinto gol ad Anfield ho provato una delle sensazioni più brutte della mia carriera, come se mi sentissi impotente. Poi per fortuna contro il Chievo abbiamo fatto bene".

Inevitabilmente Alisson ha fatto riferimento anche a Salah, ex giocatore della Roma, autore di una partita perfetta nella gara d'andata: "Messi è il calciatore più forte contro cui ho giocato, ma adesso Salah va temuto come l’argentino. Con la stagione che sta facendo può entrare in lizza per il Pallone d’oro, o almeno arrivare fra i primi tre, anche se i giochi si faranno dopo la fine della Champions e soprattutto dopo il Mondiale".

Durante l'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport il brasiliano ha voluto esprimersi anche riguardo il proprio futuro: "Quello che succederà dopo, lo lasciamo per dopo. Normale che facciano piacere gli interessi di top club europei, ma io sono qui, e per fare bene le cose devo concentrarmi su questo. Anche quando ero all’Internacional, avevo trattative con la Roma, ma pensavo solo a fare bene. Ho giocato sei mesi col contratto già firmato con i giallorossi, eppure ho vinto lo stesso.

Infine la differenza tra Di Francesco e Spalletti: "Spalletti è bravissimo, però gli manca un po’ di gestione positiva nello spogliatoio. Per positiva intendo una gestione che faccia crescere la squadra. Guidare uno spogliatoio è difficile, ma a lui quella dote manca, mentre Di Francesco, che è cresciuto durante la stagione, invece ce l’ha".



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