Di gol in carriera Alessandro Noselli, ne ha segnati parecchi. Col Sassuolo, col Mantova, col Sasso Marconi settimana scorsa (squadra del girone D in Serie D, dove gioca da quattro anni). Ma c’è una rete speciale che ricorda con emozione: “La prima con la maglia dei New York Cosmos. Non giocavano ad alti livelli da tempo e ho segnato il gol vittoria al 93’. C’era Pelé sugli spalti: una cosa incredibile. Una situazione strana, in un posto dove il calcio è vissuto come un divertimento, gli avversari si siedono accanto senza problemi, e a vedere le partite si va dopo la grigliata con gli amici. Un’esperienza fantastica, anche perché io e mia moglie di New York eravamo innamorati da tempo”.
Periodo bello quello Oltreoceano, ma l’America (e i gol) Alessandro li ha trovati in tutte le piazze in cui ha giocato: “Sono stato bene ovunque, anche se Mantova ce l’ho nel cuore: è una cittadina piccola ma molto vivibile e dove i compagni sono diventati veri amici”.
L’entusiasmo verso il pallone, che traspare dalla voce con cui ti racconti, ce l’hai sempre avuto? “Certo, in famiglia piace a tutti: da mio padre ai miei fratelli. Io all’asilo senza la palla non ci andavo. E seguiamo l’Inter con grande passione”. Che giocatori servono per uscire da questa crisi? “Servono quelli come Cambiasso, il Capitano ideale per me. Icardi con i gol che fa, è intoccabile, ma se mi immagino un leader, una guida, penso ad altri tipi di giocatori”.
A proposito di carisma, chi si dovrebbe prendere la panchina della Nazionale? “Credo che Ancelotti sarebbe il più preparato a gestire un’Italia calcistica che va ricostruita, ma non lo vedo favorevole…E chi glielo fa fare, dopo quello che ha vinto?”.
Tra gli allenatori che hai avuto tu, invece, di chi hai un ricordo speciale? “Tesser lo conosco da una vita, tra le giovanili a Udine prima e i professionisti poi, abbiamo stretto un bellissimo rapporto. Anche con Pioli e Mandorlini in verità, nonostante il loro carattere particolare”.
Spesso compagni e allenatori sono diventati amici che frequenti oltre al campo. Ti resta del tempo libero? Come lo trascorri? “Innanzitutto con mia moglie Giulia, con cui condivido soprattutto la passione per gli animali: abbiamo quattro gatti, due dei quali, Bonnie e Romeo, adottati in America, più un paio cui diamo da mangiare fuori da casa. Adoro lo sport in generale: tifo Boston in NBA, guardo il Football americano e sono innamorato del tennis: quando ero a New York sono andato a vedere gli US Open e ho avuto l’onore di scambiare due parole con Federer. Mi ha pure fatto l’in bocca al lupo per la stagione!”.
Oltreoceano le soddisfazioni non sono certo mancate, ma l’America, Alessandro, l’ha ritrovata in Italia, al Sasso Marconi. Sugli spalti manca Pelé, ma sul tabellino, lui continua a starci. A 38 anni, come Roger.