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Data: 28/08/2017 -

Ritorno alla vittoria 49 anni dopo: la favola della Spal nel segno di Borriello, Lazzari e Rizzo

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Sono passati 49 anni dal gol di Bertuccioli a quello di Rizzo, che ha chiuso la partita con l’Udinese. La fine e l’inizio di un nuovo ciclo, di una nuova storia da raccontare. Un gol che sancisce la rinascita di una società gloriosa caduta nell’oblio delle serie minori e dei fallimenti, risorta dalle proprie ceneri e ritornata alla vittoria in Serie A 49 anni dopo. Era il 28 aprile 1968 quando la Spal vinceva per l’ultima volta nella massima serie. Dopo 24 anni il campionato era tornato a 16 squadre, fu vinto dal Milan di Nereo Rocco e Pierino Prati si laureò capocannoniere con 15 reti. Altri tempi, altro calcio. Immagini in bianco e nero, certo, ma ancora reperibili su Youtube. Basta una semplice ricerca, magari mirata “l’ultima vittoria della Spal in Serie A”. Et voilà, le immagini ci proiettano verso uno Spal – Atalanta vinto dai padroni di casa per 1-0 con gol di Arturo Bertuccioli. Evento storico, rivissuto stasera. Merito di tutti, a partire dal presidente Walter Mattioli, spallino convinto. Per capirlo bastano poche parole: “Dietro di noi abbiamo un popolo: ha sofferto nel limbo della terza serie, ha visto sprofondare la squadra fra i dilettanti, ha temuto di sparire. A Ferrara quando c’è la partita non si dice: vado allo stadio. Si dice: vado alla Spal”. Che pure aveva rischiato di non esserci più a causa di due fallimenti consecutivi. A salvarla ci ha pensato la famiglia Colombarini, che ha evitato l’oblio. Quattro anni dopo la realtà sembra aver superato il sogno. Prima il ritorno alla Serie A, poi quello alla vittoria. Arrivata grazie alle reti di Borriello, Lazzari e Rizzo. Nomi scritti nella storia.

L’uomo dei record

Impossibile non partire da qui: Marco Borriello ha fatto 12, ed ha centrato un nuovo record. L’ennesimo della sua carriera. Con la rete segnata all’Udinese (la prima della Spal dopo il ritorno in A) l’attaccante napoletano ha eguagliato un primato assoluto del nostro campionato segnando con 12 squadre diverse. Ha girato tanto, ha segnato ovunque. Ha iniziato col piede giusto anche la sua nuova avventura alla Spal. Eppure c’è chi lo dava per finito. Ma tanto Marco è abituato a convivere con i pregiudizi e i luoghi comuni. Lo hanno accompagnato per tutto il corso della sua carriera. Lui ha risposto con i fatti, sempre. A suon di gol. Era successo anche all’inizio della sua avventura a Cagliari: qualche bisbiglio, alcune lamentele: "Ma ha 34 anni, ha già dato tutto, cosa ce ne facciamo?”. Gli sono bastate due partite per far ricredere tutti. Sedici gol in campionato, scommessa vinta con Vieri ed ennesimo rilancio della sua vita calcistica. Iniziata a Milano e vissuta in giro per l’Italia. L’ultima tappa sembrava potesse essere Cagliari, ma così non è stato. Addio al veleno condito da una lettera su Instagram e firma per la Spal. L’obiettivo ora è chiaro: “Salvezza e più di 10 gol in campionato”. Di certo l’inizio è quello giusto: con un attaccante così salvarsi non sembra poi così difficile.

Il veterano e il pupillo di Semplici

Borriello ma non solo: la Spal può fare affidamento su un gruppo motivato e affiatato, di gente attaccata alla maglia Un esempio? Manuel Lazzari, l’autore del secondo gol. Cinque stagioni alla Spal, dalla C2 alla A. Ai tempi delle giovanili, quando giocava nel Vicenza, aveva pensato di smettere: “Non mi avevano riconfermato, è stato un periodo davvero buio. Per fortuna a sostenermi c’erano i miei genitori: è stato anche grazie a loro che ho deciso di ricominciare dalla Serie D”. E’ iniziata dal Montecchio Maggiore la scalata di Lazzari verso il grande calcio. Passo dopo passo. Con umiltà, quella non gli è mai mancata. Nemmeno in campo, dove a volte tendeva un po’ a nascondersi: “La Serie B poi mi ha dato consapevolezza delle mie qualità”. E da lì non ha più smesso. E’ andato dritto per la sua strada fino ad arrivare alla Serie A, con tanto di gol. E pensare che poteva essere inutile se all’ultimo istante non ci avesse pensato il tiro a giro di Luca Rizzo a sistemare le cose. Uomo della provvidenza: voluto fortemente da Semplici e protagonista del ritorno alla vittoria in A della Spal dopo 49 anni. Segni del destino. Quello che da oggi sorride ancora ai biancazzurri.

Tags: Spal



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