302 giorni dopo. Un’infinità, per un attaccante. Trascorsi tra qualche problema fisico, prestazioni altalenanti e un rapporto con la piazza da ritrovare. Minuto 42 di Bari-Salernitana: sul punteggio di 0-0, una punizione mancina di Franco Brienza scende sul secondo palo, dove Giuseppe De Luca prende il tempo a Luiz Felipe e di testa batte Terracciano. Un gol ritrovato, a 10 mesi di distanza dall’ultima gioia davanti al pubblico biancorosso, arrivata in Bari-Crotone 2-3, sconfitta-beffa per l’11 allora allenato da Andrea Camplone. Questa volta il centro della “zanzara” è valso da apripista per il ritorno alla vittoria dopo il ko amaro di Verona. “La cosa più importante era vincere: è stata una partita complicata, la Salernitana ha grandi calciatori e ci ha messo in difficoltà. Aver fatto gol è una cosa in più, contava solo vincere: non abbiamo fatto ancora nulla. Siamo stati cinici, il bel gioco arriverà” spiega lui. Secondo centro in campionato dopo quello segnato a Latina a inizio mese, ancora con colpo di testa, una specialità della casa nonostante i 168 centimetri dell’attaccante di Angera: “Continuano a non marcarmi-scherza lui-finchè non mi curano avrò altre occasioni. Però dovrò tornare a fare gol anche di piede: magari a partire dalla partita di Pisa”.
Un gol festeggiato con una corsa verso la panchina, l’abbraccio con Fedato e l’indice portato al naso, ad allontanare le critiche: “Non ho passato un bellissimo momento, ringrazio i miei compagni che ci sono stati sempre vicini e i gol è dedicato a loro e alla loro famiglia”. Successo importante, consolidato dal 2-0 di Daprelà, dalle parate di Micai e dai due legni colpiti da un’ottima Salernitana: e sono 4 vittorie nelle ultime 5 partite interne. De Luca svela un patto siglato nello spogliatoio: “Abbiamo l’obiettivo di non perdere più contro nessuno al San Nicola, deve essere il nostro fortino. Con un pubblico del genere, non possiamo non fare del fattore-casa una marcia in più”.
Un cammino tortuoso, quello di De Luca. Nel 4-4-2 di Stellone aveva gradualmente perso il posto per Monachello, l’arrivo di Colantuono l’ha proiettato tra i titolari nel 4-3-3 biancorosso. Un rapporto che affonda le sue radici a Bergamo: annate 2012-2014, con l’allenatore romano che l’ha tenuto a battesimo in serie A. E che qualche settimana fa aveva invitato il suo attaccante a ritrovare la fame. Invito accettato. “Con il mister abbiamo avuto sempre questo tipo di rapporto: è un allenatore che in me ha molta fiducia, lo sento e devo ripagarlo con le prestazioni sul campo. Le altre sono chiacchiere”. Colantuono lo ha pungolato anche dopo il gol, in conferenza stampa, chiedendogli maggiore costanza: “Sin qui non si è visto il vero De Luca: io ho sempre dato il massimo, poi ci sta che quando le cose non ti riescono entri nel mirino dei critici”. Ora Pisa, Avellino, Ascoli e Spal per chiudere il 2016: “Vogliamo arrivare al giro di boa in zona-playoff, ma guai a sottovalutare i prossimi avversari-ammonisce lui-a partire dal Pisa: sono una squadra di lottatori, guidata da un gran motivatore come Gattuso”.