Er ist wieder da - lui è tornato. Non parliamo del bestseller di Vermes, né del film (consigliatissimo) di Wnendt, che raccontano di un improbabile quanto tragicomico risveglio di Adolf Hitler a Berlino; ma del Bayern Monaco, di nuovo in scena questa sera nella prima della 54/a stagione di Bundesliga. Dopo un’estate di rivoluzione – dalla panchina al campo – i bavaresi tornano protagonisti, per cercare continuità nella loro marcia trionfale in Germania, a caccia del quinto Schale consecutivo. Che sarà scontato. O forse no?
Tra il Bayern e il titolo sembra esserci – apparentemente – solo Ancelotti. Che ha dato un nuovo volto alla squadra, abbandonando l’anarchico stile palleggiato di Guardiola. E ha deciso di rinforzarsi con due gioielli come Renato Sanches e Mats Hummels. Proprio da Carletto arriva un piccolo messaggio di speranza per le rivali: sarà capace di replicare la spietata tabella di marcia di Pep in Bundesliga? Con una squadra così completa (anche se, dopo la cessione di Benatia, ancora un po’ corta nel reparto difensivo) e così abituata a vincere, difficile immaginare il contrario. Ma le concorrenti si sono attrezzate e nel corso del campionato – probabilmente non stasera, in casa col Werder – conosceremo i valori reali della nuova stagione.
A proposito di concorrenti, c’è davvero di che parlare. A partire dal Borussia Dortmund, che è stato ancora una volta protagonista di una rivoluzione, simile a quella che operò Klopp all’inizio della sua avventura in giallonero. Il The Guardian ha definito il BVB "sexy". E che sexy sia. Pieno appoggio al giovane (appena al secondo anno) Tuchel e 110 milioni investiti per rifare la squadra, dopo le cessioni di Mkhitaryan, Gündogan e Hummels. Dentro, giovani su giovani; e giocatori come Rode e Bartra pronti a rilanciarsi. A loro protezione una scorza di esperti affamati. Se l’ultima è stata una delle stagioni migliori di sempre in Germania per il Borussia, c’è la possibilità che quest’anno il Bayern possa essere avvicinato ancora di più. Ma l'amalgama è ancora tutta da valutare.
Non si può dimenticare però il Bayer Leverkusen, che pare aver trovato nel 2016 anche la continuità che gli era mancata negli ultimi anni. Ora Roger Schmidt ha preso confidenza con l’ambiente e il potenziale del gruppo è davvero alto, grazie anche agli arrivi di Volland, Baumgartlinger e Dragovic. Rosa lunga, giovane ma già esperta: tirare fuori il Bayer dalla lotta per lo Schale sarebbe ingiusto. Come ingiusto sarebbe farlo per il Borussia Mönchengladbach, apparso in ottima forma già ai preliminari di Champions League, superati brillantemente. È la quarta squadra di Germania, è vero, ma Schubert la sta plasmando per farla rendere al massimo. Le cinque sconfitte consecutive a inizio scorsa stagione, che costarono la panchina a Favre, sono un ricordo lontano, anche se la rosa non è cambiata di molto. Il ritorno di Kramer può essere un punto di partenza, serve solo un pizzico di continuità in più per essere competitivi in alto.
E infine lo Schalke, la consueta mina vagante. Negli ultimi anni mai riuscita a esplodere a dovere nella zona altissima della classifica di Bundesliga. Una piccola rivoluzione c’è stata anche a Gelsenkirchen: nuovo ds (Heidel, ex Mainz) e nuovo allenatore, l’autore del miracolo Augsburg Markus Weinzierl. Sorprese anche dal mercato: via Sane (al City), dentro Embolo, Naldo, Bentaleb e Baba. La rosa si è completata, il potenziale resta parecchio alto. Resta solo da capire se ci sarà qualcuno capace a organizzarlo a dovere, per far tornare temibili i Königsblauen.
Possibili sorprese: Mainz, Wolfsburg (rimaneggiato), RB Leipzig, Hoffenheim e Amburgo.